Diritto allo studio, pilastro per il progresso culturale ed economico della nazione
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...mere posizioni personali dettate da un "trinceramento intellettuale", e lasciando da parte ogni lurido egoistico tornaconto puramente economico (che poi, come detto, la famiglia a lungo termine non ha tutti questi vantaggi economici), non si può che dire che è una scelta sbagliata e illogica.
Preciso che qui parlo di persone che scelgono di non far proseguire gli studi, non perché in chiare condizioni disagiate, ma solo perché "preferiscono spendere i soldi in maniera differente" (magari per ristrutturare la seconda casa, o a acquistare una macchina più nuova). Persone cioè che sarebbero state in grado di sopportare un costo annuale di circa 10.000 euro per uno studente universitario. Magari se lo studente (come spesso accade) trova un lavoro part-time durante gli studi quel costo quasi si dimezzerebbe arrivando a 5.000-6.000 euro all'anno.
Ecco, io credo che la mentalità secondo cui gli studi sono "obbligatori" fino alla maturità vada cambiata. Perché studiare non è solo bello perché arricchisce culturalmente una persona, perché forma cittadini più consapevoli e quindi responsabili, ma anche perché se si vuole avere un visione meramente economica, è un guadagno per la famiglia e per la nazione. Economicamente e intellettualmente.
Composto mercoledì 9 febbraio 2011
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