Amministrare la giustizia; "amministrare", un verbo che mi sa di ragioneria. Capisco che si dice così e così deve essere, ma mi ha sempre un po' stonato con la parola giustizia. Allora ho cercato di farmi una ragione, di spiegarmelo. Ho pensato alla matematica, ai numeri, alle operazioni ed ho capito che in effetti tutto tornava, tutto era giusto, avevo la risposta. Mi sono detto - nei tribunali un buon avvocato può trasformare un due in un tre o viceversa, un più in un meno, in un per o in un uguale, può dare i numeri ed essere convincente-. - Un giudice può far diventare un due più due non in un quattro ma in un numero diverso, magari sbagliato, può trasformare un numero che vorremmo basso in un numero alto, se vuole i numeri li può ignorare o raddoppiare, farli diventare un incubo per un innocente o la salvezza per un colpevole, e questo senza che nessuno lo bocci o lo sospenda-. Mi è venuto in mente che c'è anche chi dice che - può fare il bello ed il cattivo tempo - ma questo è meglio che lo ignori o sarò io a dare i numeri. Per terminare, una sola differenza ho trovato, ma è di poco conto. La matematica, come si usa dire, non è un'opinione, la giustizia invece spesso lo è. Ma su questo mi rifiuto di riflettere, ho un fegato soltanto e nessun colpo in canna.
Composto giovedì 28 marzo 2013
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