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"... il giudice non è mai popolare, soprattutto il Pubblico Ministero, che è quasi sempre impopolare in tutti i processi. Il giudice va incontro a queste critiche, a volte anche aspre, vivaci, a volte anche ingiuste, ma non può sacrificare il suo ministero, la sua milizia ormai, per una popolarità che non è un suo privilegio, può essere popolare o impopolare ma deve fare anzitutto il proprio dovere. Quindi la popolarità è un privilegio del quale il giudice non deve tener conto. [...] L'importante è avere la coscienza di fare il proprio dovere. È questo secondo me il traguardo unico ed essenziale che il giudice deve proporsi sempre."
- Le è mai accaduto che nel corso di una indagine o di un processo di accorgersi che forse la strada che stava seguendo non era quella giusta e di non aver potuto o di non aver voluto cambiar strada?
"Sì debbo dirle che spesso mi sono accorto che la strada che seguivo non era quella giusta e penso che qualunque giudice, non voglio che questo sia un mio privilegio, che ad un certo punto si accorga che la strada percorsa non è quella giusta, la cambi. Deve cambiarla. In fondo, credo ... [segue »]
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