I peggiori periodi dell'anno non sono i giorni lavorativi, ma le vacanze, perché si ha più tempo per riflettere su se stessi. Quando si è in piena attività i problemi ci distolgono dal pensare, ma quando siamo in ozio ci assalgono i dubbi, diventiamo filosofi e ci facciamo tante domande che normalmente non ci poniamo. "Cosa abbiamo fatto della nostra vita" è una di queste. Qual è lo scopo della nostra esistenza? C'è Dio? Siamo soli nell'Universo? La morte è la fine di tutto? Che significato ha la nostra esistenza se dobbiamo morire? Perché affannarci a trovare uno scopo per la nostra vita quando la sua influenza sulla macchina dell'Universo è infinitesima? Ci impegniamo a formare una famiglia perché abbiamo brama d'eternità, desideriamo tramandare i nostri geni alle generazioni future e non ci rendiamo conto che il nostro tentativo è ridicolo. Che cos'è un millennio di fronte ai miliardi di anni della vita del Cosmo. Il nostro progetto di vincere l'oblio è destinato comunque al fallimento. Fra duecento, trecento anni saremo dimenticati e anche i nostri nipoti e posnipoti saranno scomparsi da questa Terra. Le piramidi egizie saranno ridotte in polvere e dei faraoni non si ricorderà neppure il nome. La vita ha come fine la vita stessa e quando finisce cosa ci rimane? Nulla.
Composto sabato 15 agosto 2015
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