Sedia Elettrica
Chiuso nelle cinghie della vita aspetto in ansia quell'istante.
Le mie membra si rilassano un secondo su questo duro e freddo corpo di legno.
Ma un momento, soltanto un momento, per poi ricordarmi ciò che mi attende.
Cos'ho fatto? Cos'ho detto? Chi sono stato? Cosa sarò? Ci sarà una luce?
Chissà perché le domande più assurde ti vengono in mente nei momenti più sbagliati.
Ma sto arrivando o sto andando via?
Perché non lo riesco a capire?
Immagini, Persone, Sensazioni... Non tutti insieme aspettate un momento...
Sposto un poco il peso su questo mio trono, meglio stare comodi.
Stare comodi? In un momento del genere?
Beh alle piccole cose della vita ti senti legato fino all'ultimo.
Chissà perché ci mettono tanto. Eh fatela finita una buona volta.
No. La tortura continua.
Potrei sentirmi quasi un re, d'altronde il mio posto in rilievo c'è, la corona pure, la posa autoritaria anche.
Ma chi voglio prendere in giro. Ho paura. Tengo la mente impegnata per non ammetterlo.
Eppure sto per raggiungere una conoscenza superiore. Sto per incontrare la risposta alla domanda eterna.
Perché poi tutta questa curiosità...
Finalmente entrano. Cosa? Non potete! È inumano!
Almeno datemi una sigaretta.
Ci voleva per tagliare un po' la tensione.
Sento un cigolio alle mie spalle. La porta si apre.
Parla tu fottutissimo vecchio di leggi, costituzione e giustizia, che hai meno voglia di me di trovarti qui.
Finalmente abbassano la leva. La carne umana ha un odore così disgustosamente succulento, anche se un po' acre.
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