Violenza immane
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Rientrai in casa scosso come non mai. Non ero stato prima d'ora come non mai ma bisognava pur provare. La cosa strana era che la serratura, chiusa dall'interno, all'esterno non mostrava alcun segno di scasso. Un mistero.
Ad ogni modo occorreva muoversi al più presto. Sul lettore una compilation house faceva un frastuono assordante, gli arti segnati dal tempo roboavano nell'aria incessantemente. Era rave.
Un suono alla porta. Chi mai poteva essere. Nessuno poteva sapere del suo rientro eppure qualcuno suonava alla porta. - Apra la porta! Sono il portiere! -
Goccioline salmastre in rapida successione precipitavano dalla madida fronte, le gambe pesanti come l'acciaio faticavano nello sforbiciamento autoctono, ma l'affrontare oramai l'oggetto che si apriva e si chiudeva era cosa imminente.
- aaahhh! - Un urlo straziante riempì la stanza. Aveva davanti il portiere per la prima volta e non gli sembrava vero, ma occorreva tirare. - goooaaalll! - Dovette aprire la finestra e far uscire quel suono lancinante, la stanza ormai era piena dell'urlo straziante.
I ricordi si susseguivano come su di una giostra, come tutto questo era mai
potuto accadere? Poteva idere? Oppure emmedere?
Trangugiò un micidiale cocktail per trovare Coraggio e si infilò nel primo
ascensore. Coraggio era seduto davanti ... [segue »]
Composto lunedì 26 aprile 2010
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