Il cazzotto
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...a sinistra, cosicché quelli delle postazioni intermedie s'alzeranno e s'abbasseranno con ritmato sghembo movimento ogniqualvolta abbisognano del quotidiano alimento, e lungo la traiettoria percorsa dal loro arto superiore destro con le dita ad artigli è un tintinnar di bicchieri, oscillar di bottiglie, e c'è anche chi riesce a deviare forchette e cucchiai dal loro meccanico andirivieni.
Di solito, a questo punto, c'è un'anima caritatevole che si decide a ornar la tavola col terzo e dcecisivo cazzotto, che porrà giusto al centro dell'universo gastronomico, dove il più lesto lo afferra, lo mutila come gli pare e lascia il resto agli ulteriori contendenti.
Nei giorni feriali, o comunque quando non ci sono ospiti dinanzi ai quali occorre dimostrarsi diversi da ciò che si è, il cazzotto è messo in tavola intero, a volte avvolto ancora nella carta, per proteggerlo dalle mosche, e man mano che i commensali arrivano furtivamente ne staccano un pezzetto, una crosta, una pallina di mollica.
C'è anche chi più affamato degli altri ne tira via un pezzo dalla parte della punta, ne scava via la bianca e soffice mollica e versa, nella cavità rimasta, una generosa cucchiaiata di sugo, o di peperoni o di quello che c'è.
Se ... [segue »]
Composto martedì 13 settembre 2011
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