Il cazzotto
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...il piatto tarda ad arrivare, il cazzotto rischia di venir eliminato prima che sia scoccata la sua ora fungendo, così, da vero e proprio antipasto.
Tuttavia, ciò non sarà servito ad eliminare il robusto appetito dei poveri, la cui fame vanta origini tanto antiche e gloriose da non permettere ad un semplice pane di tacitarla,
e così si prosegue inzuppando fino all'ultima briciola.
Quelle troppo piccole per essere addentate serviranno da trastullo ai più piccoli o ai nervosi, che le rotoleranno fra le dita o sotto il palmo della mano fino a farle diventar grigie, compatte e lievemente lucide.
Sulle tavole ricche il cazzotto appare raramente e solo fra intimissimi, poiché nelle grandi occasioni è d'uopo porre piccoli panini pallidi in un piattino accanto al piatto, a imperitura dimostrazione dell'atavica sazietà del ceto. Ma anche quando esso appare, è rigorosamente affettato e ricoperto da un candido tovagliolo ricamato, dove sonnecchierà indisturbato fino al momento del pasto. Non sarà sbocconcellato, nell'attesa, da chicchessia, non sarà inzuppato neanche nel più succulento dei sughi e. Soprattutto, non sarà ridotto a palline antistress.
Ma la fatina buona della favola fa sì che anche i poveri, talvolta, abbiano poco appetito, e allora eccoti che arriva uno che, come nulla fosse, v'infila a mò di diretto l'avambraccio, estrae il mollicoso cilindro, reinfila la galleria così ottenuta, e, accompagnandosi con l'altra mano, rivolto al mondo intero esplode in un energico, liberatorio... Tiè!
Composto martedì 13 settembre 2011
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