La letteratura può essere divisa in due grandi famiglie: quella religiosa e quella laica. La prima ci svela l'origine della stupidità, la seconda ne segue l'evoluzione.
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La letteratura può essere divisa in due grandi famiglie: quella religiosa e quella laica. La prima ci svela l'origine della stupidità, la seconda ne segue l'evoluzione.
Il cervello dell'essere umano rappresenta un microcosmo che non ha nulla da invidiare al macrocosmo delle innumerevoli galassie, anzi forse ha anche qualcosa in più: la stupidità, l'avidità, l'egoismo, l'ipocrisia...
Le leggi non sono altro che il prodotto di una convenzione umana, e poiché non c'è limite all'imbecillità della specie, evidentemente non c'è neanche alcun limite alla stupidità delle leggi.
Non si sa se le forze occulte dell'universo hanno creato l'uomo per avere un esempio concreto della stupidità galattica o se sono esse stesse un tipico fenomeno di cretinismo interplanetario.
Tanto più si conosce il potere della stupidità, tanto meno si arriva ad immaginare la propria posizione nell'universo.
La chiesa prega per noi, gli industriali producono per noi, i mass media ci informano e ci divertono, la pubblicità ci stimola, i politici ci amministrano, le banche conservano i nostri risparmi, le forze dell'ordine ci tutelano, la scuola ci istruisce... e poi ci lamentiamo!
Per gli avvocati il crimine e le ingiustizie sociali sono fonte di guadagno, è per questo che loro sono i migliori garantisti del mal affare.
Agli avvocati non piacciono i pentiti, infatti chi si converte e smette di commettere crimini non è più un buon cliente.
L'umanità, se da una parte va vista come un insieme di singoli individui, dall'altra ha certamente una sua essenza unitaria ed omogenea che sicuramente non fa onore alla nostra specie animale.
I furti sono commessi sia dai ricchi, sia dai poveri, le sole differenze sono che i primi rubano di più ed i secondi finiscono in prigione.