Scritta da: Violetta Serreli
in Umorismo (Battute e Freddure)
La sposa perde il velo ma non il tizio.
Composta domenica 31 ottobre 2010
La sposa perde il velo ma non il tizio.
Una donna stava tessendo una tela in modo così svogliato che con un semplice gesto, distrusse tutto il lavoro. Abbiamo trasmesso: l'insostenibile leggerezza del tessere.
In un sexy-shop, sopra un oggetto esposto c'era un cartello con scritto: "grosso affare!"
Il tempo vola... e la vecchiaia galoppa!
Un recente convegno sull'anatomia ha svelato perché la mano abbia articolo femminile e sostantivo maschile. Ci sarebbe un ermafro-dito...
L'Amore è l'unico vero valore che ci è rimasto... Per questo è bello poter dire: due cuori e una caparra.
Dal diario segreto di Penelope. Gli studiosi si soffermano sulla frase che ispirò il genio di Shakespeare. "Tessere o non tessere? Questo è il problema..."
C'era una volta... adesso c'è un arco.
Ma stavo pensando perché i dirigenti dei marchi acqua Rocchetta e yogurt Activia non hanno mai pensato di unire i loro due testimonial e relativi slogan, facendo dire alle due bellissime Cristina Chiabotto e Alessia Marcuzzi: "noi siamo belle e sane perché facciamo tantissima plin plon".
Tanto tempo fa, quando avevo appena superato l'esame di procuratore legale e iniziavo la professione, un valentissimo e simpaticissimo collega anziano al quale talvolta mi accompagnavo per le vie del Sud mi diede il seguente ammaestramento: "Mi raccomando, una delle cose che il cliente, soprattutto se ignorante, non deve mai pensare, è che tu non sappia qualcosa. Lo so che è impossibile là per là rispondere a tutto, e che le cose te le dovrai andare a studiare. Ma lui questo non lo può capire. Qualsiasi caso ti prospetti, non devi mai dirgli che ci devi pensare e che te lo vai a vedere, ma gli devi dare una risposta, qualsiasi essa sia. Poi ti vai a studiare il caso, e aggiusti il tiro".
Rimango perplesso, e gli faccio: "Scusa, ma se non ho una soluzione, che gli dico!?"
E lui, esemplificando (e qui la dico in dialetto, perché è più gustosa; era campano ma non di Napoli, e quindi parlava un dialetto leggermente diverso dal napoletano):
"e cche ce vò:
- Avvocà, quant'è distante 'a Luna? -
- Nu miliardo 'e chilometre -
- Accussì luntana!? Nunn'è possibbile -
- Nun ce crire? E và t'ammesura -
(Traduzione:
e che ci vuole:
- Avvocato, quanto dista la Luna? -
- Un miliardo di chilometri -
- Così lontana? Non è possibile! -
- Non ci credi? E vattelo a misurare... -