Satira


Scritta da: Giuseppe Acciaro
in Umorismo (Satira)
Ezio Greggio ha incontrato dei giornalisti per parlare del suo ultimo film Box Office 3d.
"Chiedete, signori, chiedete, sono qui per soddisfare le vostre domande".
"Cosa l'ha spinta a dirigere un film di questo tipo?"
"Non ho di certo seguito l'ispirazione, parola questa di cui ignoro persino il significato. Mi sono venute in mente una serie di fesserie, una quantità incredibile di banalità e volgarità e tantissime stupidaggini. Ho capito allora che ero pronto per dirigere un nuovo film. Ho messo insieme senza criterio il materiale, dato che a me piace lavorare con spontaneità, senza riflettere ed escludendo congruenze o altre cose che detesto come sviluppare una trama".
"Rivedendo" Box Office 3d "cambierebbe qualcosa?"
"Non mi sono mai posto il problema, e poi non sono in grado di distinguere tra una buona ed una pessima sequenza".
"Con quale criterio ha scelto gli attori?"
"Sono andato a casaccio, consultando l'agenda telefonica e scritturando chi era libero da altri impegni".
"Altri programmi per il futuro?"
"Continuare come ho sempre fatto, collaborando con altre persone senza talento".
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    Scritta da: Giuseppe Acciaro
    in Umorismo (Satira)
    Marco Liorni si trova su una spiaggia del Mar Adriatico. È sdraiato su un lettino da mare. Accanto a lui c'è un giornalista.
    "Non spezziamo questo incanto, mi faccia le domande sottovoce, per cortesia. Dentro di me c'è qualcosa di unico, di magico, di speciale".
    Un bambino raccoglie una bottiglietta spezzata di vetro, che gli cade e finisce sopra una coscia di Liorni procurandogli un grosso taglio, ma dal quale non esce nemmeno una goccia di sangue. Il giornalista rimane sbigottito.
    "I migliori sceneggiatori di Hollywood, gente che ha scritto dialoghi per George Clooney, Johnny Depp e Kate Winslet, saranno al mio fianco. Il futuro è mio! L'importante per me è mantenere un approccio viscerale verso ciò che faccio, perché io sono una persona autentica. Ah! Ah! Ah!", Liorni ride forzatamente e lentamente, con una voce da doppiatore di basso livello.
    Il giornalista, dopo un'ora di vani tentativi di formulare una domanda, si alza e si allontana.
    "Va via? Non ha altro da chiedermi?"
    "È stata un'intervista sintetica ad un uomo sintetico".
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      Scritta da: Giuseppe Acciaro
      in Umorismo (Satira)
      "Oggi mi sembri sconvolto, è accaduto qualcosa di insolito?"
      "Sì. Stavo cercando un mio amico che lavora in uno studio televisivo e sono entrato in uno stanzone per chiedere informazioni. Mi sono trovato davanti a un tizio che aveva in testa una specie di lampadario ed emetteva degli strani versi, un altro indossava una tuta da rugby e i suoi capelli erano pettinati a forma di cono. Non riusciva a pronunciare una frase completa, e ogni volta che sbagliava ricominciava il discorso da capo, singhiozzando. Una donna vestita come un clown dilatava la bocca, tirava fuori la lingua e diceva delle oscenità. Un tipo sulla trentina si muoveva come un robot, era tutto spettinato e rideva con un assurdo falsetto dopo le sue battute. Ma dove diavolo ero finito?"
      "Semplice. Hai assistito a delle prove dei nuovi comici per Colorado Cafè".
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        Scritta da: Giuseppe Acciaro
        in Umorismo (Satira)
        Il ministro Calderoli è seduto al tavolino di un bar di un paese dell'alto Veneto. Vede un passante che si porta dietro, legato con una cordicella, un tacchino. Si rivolge all'uomo.
        "Qui siamo ancora in Padania, vero?"
        "Non lo so, credo di no".
        "Come non lo sa? I confini vanno sempre allargati, d'ora in avanti questo paesucolo farà parte della nostra grande famiglia. Così ho deciso".
        L'uomo scrolla le spalle, mentre Calderoli fissa da vicino il tacchino.
        "E tu non ti senti padano?"
        L'animale apre il becco come se volesse dire qualcosa, poi scappa via, seguito a stento dal passante.
        "Stupida bestia! Ah, se avessi la mia intelligenza!", tuona Calderoli guardandosi un uno specchietto e facendo delle smorfie.
        Passano due persone di colore. Il ministro si sfila una maglietta e sotto ne compare un'altra con la scritta: "Via di qui, slavi!"
        I due uomini sembrano perplessi. Calderoli impreca, rendendosi conto di aver esibito la maglietta sbagliata.
        Passa in rassegna tutte quelle che ha, almeno una quindicina, tutte con delle frasi offensive verso i popoli di altre nazionalità.
        Il ministro tira fuori un foglietto.
        "Già che ci sono lavorerò un poco... ci sono tante leggi da semplificare..."
        Calderoli esamina con gli occhi spalancati il contenuto del foglietto.
        "Come si va a semplificare? Ho la mente troppo complessa per un'operazione del genere. Tanto vale cancellare tutte queste stupide leggi, così non sbaglio di sicuro".
        Scarabocchia il foglietto che poi getta via. Intanto arriva il cameriere che gli porta una birra (la nona in due ore), e due bottiglie di vino frizzante.
        Calderoli beve e ride sguaiatamente.
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          Scritta da: Giuseppe Acciaro
          in Umorismo (Satira)
          "Tua figlia è riuscita ad inserirsi nel mondo del cinema?"
          Le è andato tutto male, poveretta. È molto frustrata per questo motivo. Pensa che da quando ha preso lezioni di dizione dalla Valeria Golino e seguito un corso di espressività tenuto da Monica Bellucci, ogni volta che sostiene un provino i registi si mettono le mani nei capelli e la mandano via a male parole. Prima di allora, invece, le era stato riconosciuto da parte degli addetti ai lavori un indubbio talento.
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