@ il Grande:
Fortunata dici?
No, no. E’ un punto d’arrivo. E al tempo stesso un punto di partenza. Perché ognuo di noi non è mai immobile,stati, ma puro divenire. “Panta rei, παντα ρεί ”- diceva Eraclito. “Tutto scorrre”. Noi siamo in continua evoluzione. Dinamismo puro. Altrimenti si diventa statici…
Pure, io so chi sono, so dove sto andando. Per un motivo semplicisimo: ho scelto chi essere…
Vedi pure tutte le incrinature che vuoi, tutti i pregiudizi, tutti gli errori …. E’ proprio ciò che intendo. Tu stesso, con i tuoi commenti, avvalori la mia tesi: ognuno vede nell’altro ciò che vuol vedere. E lo sai perché? Perchè sbaglia il punto di osservazione. Invece di guardare oggettivamente l’altro, lo disegna nel suo immaginario in modo del tutto soggettivo, partendo da sé stesso…
13 anni e 8 mesi fa
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L'amore vero non è mai disgiunto dal timore. Quel tormento sottile di perdere da un momento all'altro l'amato. Quel sospetto vago ma tormentoso di perdere l'amore dell'amato, paura che il suo cuore si volga altrove ... E più cresce la paura, più l'amore diventa forte, tenace, intrepido, impavido, robusto. Inarrestabile.
14 anni e 7 mesi fa
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Sincerità per sincerità... Anche io.
E la capacità di arrossire non si spegne mai, purchè si abbia su di sè e sul monodi uno sguardo limpido, sincero, vero e, soprattutto sereno.
Ricambio (volentieri) il saluto!
13 anni e 5 mesi fa
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Fortunata dici?
No, no. E’ un punto d’arrivo. E al tempo stesso un punto di partenza. Perché ognuo di noi non è mai immobile,stati, ma puro divenire. “Panta rei, παντα ρεί ”- diceva Eraclito. “Tutto scorrre”. Noi siamo in continua evoluzione. Dinamismo puro. Altrimenti si diventa statici…
Pure, io so chi sono, so dove sto andando. Per un motivo semplicisimo: ho scelto chi essere…
Vedi pure tutte le incrinature che vuoi, tutti i pregiudizi, tutti gli errori …. E’ proprio ciò che intendo. Tu stesso, con i tuoi commenti, avvalori la mia tesi: ognuno vede nell’altro ciò che vuol vedere. E lo sai perché? Perchè sbaglia il punto di osservazione. Invece di guardare oggettivamente l’altro, lo disegna nel suo immaginario in modo del tutto soggettivo, partendo da sé stesso…
E la capacità di arrossire non si spegne mai, purchè si abbia su di sè e sul monodi uno sguardo limpido, sincero, vero e, soprattutto sereno.
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