Premetto: Un utopia realizzata non è più un utopia!
In effetti l'utopia è un sogno,
aspirazione e desiderio che sfugge,
è come una ferita che ci segna,
ci spinge a metterci in cammino,
ad andare oltre, sempre più lontano...
L'utopia è l'elemento
che crea la perturbazione necessaria
al dinamismo, all'insoddisfazione,
all'attesa di ciò che deve avvenire,
ma non è ancora realizzato.
14 anni e 1 mese fa
Risposte successive (al momento 5) di altri utenti.
Bea: Grazie!!!
Il mio augurio è che queste preghiere
non si spengano nello spazio di una lettura.
Se così fosse, ci servirebbero ben poco.
Sarebbe bello diventassero uno strumento potente,
per orientarci e sostenerci in un cammino di lezione e verità.
Ciao!!!
14 anni e 1 mese fa
Risposte successive (al momento 5) di altri utenti.
1° classificata FLAVIA RICUCCI - Casa Circondariale
2° classificata CRISTINA QUARTI - La forza dell'invisibile
3° classificato OLGA COMERIO - Dita
3° classificato PAOLO BORSONI - 25 Marzo
Che dire Bea..."6GRANDE"
14 anni e 1 mese fa
Risposte successive (al momento 24) di altri utenti.
Bea:
Son giorni e giorni che cerco di commentare
questo tuo contributo, ma credimi Bea,
ogni volta che lo leggo
mi prende una stretta al cuore,
un nodo alla gola e tanta angoscia...
Nell 'angoscia si può veramente essere cattivi con se stessi
perchè si mette in moto il meccanismo perverso
dei sentimenti negativi, rendendoci impotenti.
Mettersi a luttto per la perdita di una persona tanto cara,
è un'esperienza che ci sottopone ad un lavoro
molto duro e impegnativo dal punto di vista psichico,
questo perchè ci viene richiesto un enorme uso di
energia per riuscir a gestire la sofferenza e per il
raggiungimento, nel tempo, della liberazione
di nuovi slanci vitali.
14 anni e 1 mese fa
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Premetto: Un utopia realizzata non è più un utopia!
In effetti l'utopia è un sogno,
aspirazione e desiderio che sfugge,
è come una ferita che ci segna,
ci spinge a metterci in cammino,
ad andare oltre, sempre più lontano...
L'utopia è l'elemento
che crea la perturbazione necessaria
al dinamismo, all'insoddisfazione,
all'attesa di ciò che deve avvenire,
ma non è ancora realizzato.
Il mio augurio è che queste preghiere
non si spengano nello spazio di una lettura.
Se così fosse, ci servirebbero ben poco.
Sarebbe bello diventassero uno strumento potente,
per orientarci e sostenerci in un cammino di lezione e verità.
Ciao!!!
Ecco i vincitori e i titoli delle opere:
1° classificata FLAVIA RICUCCI - Casa Circondariale
2° classificata CRISTINA QUARTI - La forza dell'invisibile
3° classificato OLGA COMERIO - Dita
3° classificato PAOLO BORSONI - 25 Marzo
Che dire Bea..."6GRANDE"
Son giorni e giorni che cerco di commentare
questo tuo contributo, ma credimi Bea,
ogni volta che lo leggo
mi prende una stretta al cuore,
un nodo alla gola e tanta angoscia...
Nell 'angoscia si può veramente essere cattivi con se stessi
perchè si mette in moto il meccanismo perverso
dei sentimenti negativi, rendendoci impotenti.
Mettersi a luttto per la perdita di una persona tanto cara,
è un'esperienza che ci sottopone ad un lavoro
molto duro e impegnativo dal punto di vista psichico,
questo perchè ci viene richiesto un enorme uso di
energia per riuscir a gestire la sofferenza e per il
raggiungimento, nel tempo, della liberazione
di nuovi slanci vitali.