Cerco di ammorbidirlo dolcificandolo
con questa storiella, ricca di ingredienti validi.
La l0tta per la sopra*vvivenza In una grotta su un’altura vive una famiglia di lu*pi, composta dai genitori e tre cuccioli.
Due di questi giocano spesso alla “c ac c i a”. A volte immaginano che le pietre siano le loro pre*de. Oppure uno si finge pecora e l’altro lo as*sale, come un lup0 adulto. Il terzo lupett0 li sta a guardare e ride di loro. La mamma prova a incoraggiarlo: “Vai anche tu a giocare”.
“Non ne ho voglia. – risponde il piccolo – E poi, non vedi che sono ridicoli?”. Il padre insiste: “Saranno pure ridicoli, ma è così che si preparano alla c a c c i a.”
Il piccolo, però, fa finta di non sentire e se ne sta per conto suo.
Arriva il giorno in cui i cuccioli sono abbastanza grandi per la c a c c i a e tutto il gruppo parte alla ricerca di pre*de. Incontrano un grosso alce, lo circondano e lo as*salg0n0. Il cucciolo che non si era esercitato rischia di essere c0lpit0 da una c0rnata e si ritira spave*ntato. Gli altri continuano e hanno la meglio sull’alce.
Dopo aver mangiato, nessuno parla. Il giovane si sente gli occhi di tutti puntati addosso. Prova a giustificarsi: “Chissà perché ha girato le sue corna contro di me! Meno male che sono scappat0!”
Il padre gli risponde arr*abbiato: ”La c a c c i a è peric0l0sa. Non credere che le pre*de si lascino as*salire senza difendersi. Per questo bisogna prepararsi. Tu non l’hai fatto e sei dovuto fug*gire per salvarti.
Prima della prossima c a c c i a, ti dovrai allenare bene. Intanto, domani c0mba*tterai c0ntr0 di me.”
In silenzio, tornano al loro rifugi0. Il giovane che non amava le zu*ffe lo aveva sempre visto come luogo dove stare sereno e tranquillo. Ora sa che è anche il posto dove prepararsi alla l0tta per s0pravvivere.
P.S. Impariamo a leggere e scrivere
con la mente serena,
accantonando motivi di agitazi0ne.
11 anni e 1 mese fa
Risposte successive (al momento 27) di altri utenti.
C'era una volta un giovane in mezzo a una piazza gremita di persone: diceva di avere il cuore più bello del mondo, o quantomeno della vallata. Tutti quanti glielo ammiravano: era davvero perfetto, senza alcun minimo difetto. Erano tutti concordi nell'ammettere che quello era proprio il cuore più bello che avessero mai visto in vita loro, e più lo dicevano, più il giovane s'insuperbiva e si vantava di quel suo cuore meraviglioso. All'improvviso spuntò fuori dal nulla un vecchio, che emergendo dalla folla disse:
"Beh, a dire il vero... il tuo cuore è molto meno bello del mio."
Quando lo mostrò, aveva puntati addosso gli occhi di tutti: della folla, e del ragazzo.
Certo, quel cuore batteva forte, ma era ricoperto di cicatrici. C'erano zone dove dalle quali erano stati asportati dei pezzi e rimpiazzati con altri, ma non combaciavano bene, così il cuore risultava tutto bitorzoluto. Per giunta, era pieno di grossi buchi dove mancavano interi pezzi. Così tutti quanti osservavano il vecchio, colmi di perplessità, domandandosi come potesse affermare che il suo cuore fosse bello.
Il giovane guardò com'era ridotto quel vecchio e scoppiò a ridere:
"Starai scherzando!", disse. "Confronta il tuo cuore col mio: il mio è perfetto, mentre il tuo è un rattoppo di ferite e lacrime."
"E' vero!", ammise il vecchio.
"Il tuo ha un aspetto assolutamente perfetto, ma non farei mai cambio col mio. Vedi, ciascuna ferita rappresenta una persona alla quale ho donato il mio amore: ho staccato un pezzo del mio cuore e gliel'ho dato, e spesso ne ho ricevuto in cambio un pezzo del loro cuore, a colmare il vuoto lasciato nel mio cuore. Ma, certo, ciò che dai non è mai esattamente uguale a ciò che ricevi e così ho qualche bitorzolo, a cui però sono affezionato: ciascuno mi ricorda l'amore che ho condiviso. Altre volte invece ho dato via pezzi del mio cuore a persone che non mi hanno corrisposto: questo ti spiega le voragini. Amare è rischioso, certo, ma per quanto dolorose siano queste voragini che rimangono aperte nel mio cuore, mi ricordano sempre l'amore che ho provato anche per queste persone...e chissà? Forse un giorno ritorneranno, e magari colmeranno lo spazio che ho riservato per loro. Comprendi, adesso, che cosa sia il vero amore?"
Il giovane era rimasto senza parole e lacrime copiose gli rigavano il volto. Prese un pezzo del proprio cuore, andò incontro al vecchio e gliel'offrì con le mani che tremavano.
ed eccoci qui... Il vecchio lo accettò, lo mise nel suo cuore, poi prese un pezzo del suo vecchio cuore rattoppato e con esso colmò la ferita rimasta aperta nel cuore del giovane. Ci entrava, ma non combaciava perfettamente, faceva un piccolo bitorzolo.
Poi il vecchio aggiunse:
"Se la nota musicale dicesse:" Non è la nota che fa la musica..." Non ci sarebbero le sinfonie.
Se la parola dicesse:"Non è una parola che può fare una pagina..." Non ci sarebbero i libri.
Se la pietra dicesse: "Non è una pietra che può alzare un muro..." Non ci sarebbero case.
Se la goccia d'acqua dicesse:"Non è una goccia d'acqua che può fare un fiume..." Non ci sarebbero gli oceani.
Se l'uomo dicesse: "Non è un gesto d'amore che può rendere felici e cambiare il destino del mondo..." Non ci sarebbero mai né giustizia, né pace, né felicità sulla terra degli uomini".
Dopo aver ascoltato, il giovane guardò il suo cuore, che non era più "il cuore più bello del mondo", eppure lo trovava più meraviglioso che mai: perchè l'amore del vecchio ora scorreva dentro di lui.
In questa storiella c'è racchiusa un pò di vita di tutte le persone, ognuna con il suo cuore, con i suoi bitorzoli, con i suoi vuoti e con tutto ciò che nel corso degli anni si è donato
e si è ricevuto.
E come la sinfonia ha bisogno di ogni nota; come il libro ha bisogno di ogni parola; come la casa ha bisogno di ogni pietra; come l'oceano ha bisogno di ogni goccia d'acqua; così il mondo ha bisogno di te, ha bisogno del tuo amore, perché sei unico ed insostituibile...
11 anni e 1 mese fa
Risposte successive (al momento 13) di altri utenti.
Crud0, dur0, arr0gante e aspr0!!!
Cerco di ammorbidirlo dolcificandolo
con questa storiella, ricca di ingredienti validi.
La l0tta per la sopra*vvivenza
In una grotta su un’altura vive una famiglia di lu*pi, composta dai genitori e tre cuccioli.
Due di questi giocano spesso alla “c ac c i a”. A volte immaginano che le pietre siano le loro pre*de. Oppure uno si finge pecora e l’altro lo as*sale, come un lup0 adulto. Il terzo lupett0 li sta a guardare e ride di loro. La mamma prova a incoraggiarlo: “Vai anche tu a giocare”.
“Non ne ho voglia. – risponde il piccolo – E poi, non vedi che sono ridicoli?”. Il padre insiste: “Saranno pure ridicoli, ma è così che si preparano alla c a c c i a.”
Il piccolo, però, fa finta di non sentire e se ne sta per conto suo.
Arriva il giorno in cui i cuccioli sono abbastanza grandi per la c a c c i a e tutto il gruppo parte alla ricerca di pre*de. Incontrano un grosso alce, lo circondano e lo as*salg0n0. Il cucciolo che non si era esercitato rischia di essere c0lpit0 da una c0rnata e si ritira spave*ntato. Gli altri continuano e hanno la meglio sull’alce.
Dopo aver mangiato, nessuno parla. Il giovane si sente gli occhi di tutti puntati addosso. Prova a giustificarsi: “Chissà perché ha girato le sue corna contro di me! Meno male che sono scappat0!”
Il padre gli risponde arr*abbiato: ”La c a c c i a è peric0l0sa. Non credere che le pre*de si lascino as*salire senza difendersi. Per questo bisogna prepararsi. Tu non l’hai fatto e sei dovuto fug*gire per salvarti.
Prima della prossima c a c c i a, ti dovrai allenare bene. Intanto, domani c0mba*tterai c0ntr0 di me.”
In silenzio, tornano al loro rifugi0. Il giovane che non amava le zu*ffe lo aveva sempre visto come luogo dove stare sereno e tranquillo. Ora sa che è anche il posto dove prepararsi alla l0tta per s0pravvivere.
P.S. Impariamo a leggere e scrivere
con la mente serena,
accantonando motivi di agitazi0ne.
C'era una volta un giovane in mezzo a una piazza gremita di persone: diceva di avere il cuore più bello del mondo, o quantomeno della vallata. Tutti quanti glielo ammiravano: era davvero perfetto, senza alcun minimo difetto. Erano tutti concordi nell'ammettere che quello era proprio il cuore più bello che avessero mai visto in vita loro, e più lo dicevano, più il giovane s'insuperbiva e si vantava di quel suo cuore meraviglioso. All'improvviso spuntò fuori dal nulla un vecchio, che emergendo dalla folla disse:
"Beh, a dire il vero... il tuo cuore è molto meno bello del mio."
Quando lo mostrò, aveva puntati addosso gli occhi di tutti: della folla, e del ragazzo.
Certo, quel cuore batteva forte, ma era ricoperto di cicatrici. C'erano zone dove dalle quali erano stati asportati dei pezzi e rimpiazzati con altri, ma non combaciavano bene, così il cuore risultava tutto bitorzoluto. Per giunta, era pieno di grossi buchi dove mancavano interi pezzi. Così tutti quanti osservavano il vecchio, colmi di perplessità, domandandosi come potesse affermare che il suo cuore fosse bello.
Il giovane guardò com'era ridotto quel vecchio e scoppiò a ridere:
"Starai scherzando!", disse. "Confronta il tuo cuore col mio: il mio è perfetto, mentre il tuo è un rattoppo di ferite e lacrime."
"E' vero!", ammise il vecchio.
"Il tuo ha un aspetto assolutamente perfetto, ma non farei mai cambio col mio. Vedi, ciascuna ferita rappresenta una persona alla quale ho donato il mio amore: ho staccato un pezzo del mio cuore e gliel'ho dato, e spesso ne ho ricevuto in cambio un pezzo del loro cuore, a colmare il vuoto lasciato nel mio cuore. Ma, certo, ciò che dai non è mai esattamente uguale a ciò che ricevi e così ho qualche bitorzolo, a cui però sono affezionato: ciascuno mi ricorda l'amore che ho condiviso. Altre volte invece ho dato via pezzi del mio cuore a persone che non mi hanno corrisposto: questo ti spiega le voragini. Amare è rischioso, certo, ma per quanto dolorose siano queste voragini che rimangono aperte nel mio cuore, mi ricordano sempre l'amore che ho provato anche per queste persone...e chissà? Forse un giorno ritorneranno, e magari colmeranno lo spazio che ho riservato per loro. Comprendi, adesso, che cosa sia il vero amore?"
Il giovane era rimasto senza parole e lacrime copiose gli rigavano il volto. Prese un pezzo del proprio cuore, andò incontro al vecchio e gliel'offrì con le mani che tremavano.
ed eccoci qui...
Il vecchio lo accettò, lo mise nel suo cuore, poi prese un pezzo del suo vecchio cuore rattoppato e con esso colmò la ferita rimasta aperta nel cuore del giovane. Ci entrava, ma non combaciava perfettamente, faceva un piccolo bitorzolo.
Poi il vecchio aggiunse:
"Se la nota musicale dicesse:" Non è la nota che fa la musica..." Non ci sarebbero le sinfonie.
Se la parola dicesse:"Non è una parola che può fare una pagina..." Non ci sarebbero i libri.
Se la pietra dicesse: "Non è una pietra che può alzare un muro..." Non ci sarebbero case.
Se la goccia d'acqua dicesse:"Non è una goccia d'acqua che può fare un fiume..." Non ci sarebbero gli oceani.
Se l'uomo dicesse: "Non è un gesto d'amore che può rendere felici e cambiare il destino del mondo..." Non ci sarebbero mai né giustizia, né pace, né felicità sulla terra degli uomini".
Dopo aver ascoltato, il giovane guardò il suo cuore, che non era più "il cuore più bello del mondo", eppure lo trovava più meraviglioso che mai: perchè l'amore del vecchio ora scorreva dentro di lui.
In questa storiella c'è racchiusa un pò di vita di tutte le persone, ognuna con il suo cuore, con i suoi bitorzoli, con i suoi vuoti e con tutto ciò che nel corso degli anni si è donato
e si è ricevuto.
E come la sinfonia ha bisogno di ogni nota; come il libro ha bisogno di ogni parola; come la casa ha bisogno di ogni pietra; come l'oceano ha bisogno di ogni goccia d'acqua; così il mondo ha bisogno di te, ha bisogno del tuo amore, perché sei unico ed insostituibile...
Forse quelle, bisogna guadagnarsele a parte...
facendo più fioretti!!!