distratto48

Quando leggo le tue poesie, penso sempre che, in confronto alle tue, le mie pene sono niente. Sai, l'importante dello scrivere è che ci serve a tirar fuori il dolore, senza dover dare spiegazioni a nessuno. Perché quando sei giù sembra che tutti si sentano in dovere di aiutarti, quando vorresti restare semplicemente solo a riflettere, magari a piangere, forse a pregare. Si pregare è la sola cosa che mi da la forza e la pace.

oh! si mi piace proprio. sintetica nel dire tutta l'incertezza nella quale spesso ci ritroviamo. succede, succede a tutti, ma non tutti lo ammettono o lo accettano o lo dichiarano. si! bella.

bella questa immagine dello scialle caldo e della nonna che è tenerezza.

verissimo. L'abitudine uccide ogni curiosità, uccide i sogni, ti atrofizza.

tipico dell'essere umano quello di biasimare, spettegolare invece di correggere, amare, scusare.

veramente non io. Mi sono limitato, come faccio spesso, a stare attento a frasi che mi colpiscono durante la lettura di varie cose. Nella fatti specie ho copiato un pensiero del filosofo giornalista Veneziani. Ciao

verissimo. Più cerchi, più non trovi. L'altra metà della mela si incontra sempre per caso. Ambrogio docet.

L'importante è proprio questo: il non lamentarsi, l'accettare la propria vita, il viverla quotidianamente con tutte le sue gioie e le sue delusioni, sapendo che domani ci sarà qualcosa di nuovo.

il cuore dolce, sensibile non potrà mai smettere di sognare, per nessun motivo. E' un qualcosa che si ha dentro, non se ne può fare a meno; senza,il sognatore, che vive e sopporta tutto proprio perchè ha il suo angolo segreto, non potrà mai fare a meno dei sogni.

e il naufragar m'è dolce in questo mare, diceva il Leopardi. Non temere. I pensieri che attraversano la mente, il vuoto, la solitudine, il dolore, non sempre sono negativi, anzi spesso, quando abbiamo superato la fase della tristezza e del buio totale, le rileggiamo con altri occhi. Occhi che ci spingono alla vita, alla speranza, al risveglio dal torpore. Non ci si sta bene in questo stato ma per riprendere a camminare dobbiamo guardare il cielo, in alto, non in giù, non la terra.