Il silenzio, senza un perché, si riempie di ombre scure che solo una manciata di parole sincere potrebbe cancellare. Forse è vero che a volte la verità fa male... ma è meglio una consapevolezza, che un tormento senza fine. Io la penso così.
Un abbraccio, Silvana.
15 anni e 8 mesi fa
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I lingotti d'oro di cui parlo, rappresentano i presupposti su cui poter ricostruire qualcosa che si era sgretolato per mancanza di attenzione, per incomprensioni di varia natura o per qualunque altra cosa abbia fatto crollare "le mura" senza però riuscire ad intaccarne le basi.
Forse, però, Klara ha ragione: il più delle volte, nella "ricostruzione" vi è molta fragilità.
14 anni e 6 mesi fa
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Yeratel, mi stupisce il tuo commento 15) e mi auguro di aver interpretato male la frase: “potreste smettere pure voi... (di pubblicare) diversamente non essendoci precisi canoni di inserzione bisognerebbe accettare!"
Credo che ognuno di noi sia in grado di accettare serenamente il fatto che quello che scriviamo può anche non piacere, ma la sincerità non deve mai, e dico mai, diventare brutalità.
E non deve nemmeno essere esibita come scusante per mascherare ipocrisie, antipatie, o qualunque altro sentimento che nulla a che vedere con la sincerità di pensiero e di opinione.
Quello che invece ritengo non si debba accettare nel modo più assoluto, è la maleducazione, la violenza verbale, le offese gratuite e la mancanza di rispetto nei confronti di chicchessia.
Dove credete arriverà questo mondo, se invece di adoperare gentilezza, educazione e rispetto, ci si “prende a botte” pur di far sentire la propria voce? Non si può accettare questo, come fosse una regola di sopravvivenza!
Se si è sinceri ma gentili, si verrà ripagati con altrettanta affabilità. Diversamente, si innescano meccanismi difficili da gestire e che comunque sconfinano sempre in territori poco piacevoli per chiunque.
Gentilezza non significa ipocrisia!
In ultima analisi, yeratel, direi che non vi è nulla di scandoloso nell'ignorare qualcuno. Così come nella vita reale, che viviamo quotidianamente, vi sono persone che democraticamente
siamo liberi di non frequentare perché incompatibili con il nostro carattere, con i nostri princìpi e quant'altro, o anche solo per un puro senso di antipatia che nasce spontaneo, allo stesso modo siamo liberi di decidere di non interagire con alcuni utenti di un sito letterario, senza per questo diventare colpevoli di alcun
reato.
Ignorare a volte è il modo migliore per rispettare le suddette regole di buona convivenza, qualora fosse appurata l'incompatibilità fra le parti, di qualunque genere essa sia.
Io sono una di quelle persone che ama il quieto vivere, e mi auguro che il cordiale saluto che rivolgo a tutti voi, sia accolto e ricambiato con altrettanta sincerità d'intenti.
P.S. chiedo scusa a Giorgio, per aver approfittato del suo spazio.
14 anni e 8 mesi fa
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Malessere.
Un saluto, Marisa :-)
5 stelline, per sostenere il tuo pensiero!
Un abbraccio, Silvana.
Forse, però, Klara ha ragione: il più delle volte, nella "ricostruzione" vi è molta fragilità.
Molto bella, Marco.
Credo che ognuno di noi sia in grado di accettare serenamente il fatto che quello che scriviamo può anche non piacere, ma la sincerità non deve mai, e dico mai, diventare brutalità.
E non deve nemmeno essere esibita come scusante per mascherare ipocrisie, antipatie, o qualunque altro sentimento che nulla a che vedere con la sincerità di pensiero e di opinione.
Quello che invece ritengo non si debba accettare nel modo più assoluto, è la maleducazione, la violenza verbale, le offese gratuite e la mancanza di rispetto nei confronti di chicchessia.
Dove credete arriverà questo mondo, se invece di adoperare gentilezza, educazione e rispetto, ci si “prende a botte” pur di far sentire la propria voce? Non si può accettare questo, come fosse una regola di sopravvivenza!
Se si è sinceri ma gentili, si verrà ripagati con altrettanta affabilità. Diversamente, si innescano meccanismi difficili da gestire e che comunque sconfinano sempre in territori poco piacevoli per chiunque.
Gentilezza non significa ipocrisia!
In ultima analisi, yeratel, direi che non vi è nulla di scandoloso nell'ignorare qualcuno. Così come nella vita reale, che viviamo quotidianamente, vi sono persone che democraticamente
siamo liberi di non frequentare perché incompatibili con il nostro carattere, con i nostri princìpi e quant'altro, o anche solo per un puro senso di antipatia che nasce spontaneo, allo stesso modo siamo liberi di decidere di non interagire con alcuni utenti di un sito letterario, senza per questo diventare colpevoli di alcun
reato.
Ignorare a volte è il modo migliore per rispettare le suddette regole di buona convivenza, qualora fosse appurata l'incompatibilità fra le parti, di qualunque genere essa sia.
Io sono una di quelle persone che ama il quieto vivere, e mi auguro che il cordiale saluto che rivolgo a tutti voi, sia accolto e ricambiato con altrettanta sincerità d'intenti.
P.S. chiedo scusa a Giorgio, per aver approfittato del suo spazio.