"Davanti ai miei occhi", "A mio padre",Grazie vento, e anche l'altra...(senza titolo) sembrano poesie collegate.
Sono poesie di una persona che ha molto tempo per pensare, per ascoltare i rumori,di una persona che ha dimenticato il sorriso e che sconta le sue pene dell'anima...Le ho lette tutte e quattro, diverse volte ed era come se una richiesta di luce dovesse raggiungere un luogo buio....tangibile o nei ricordi. Io ho "visto" un gabbiano triste, volare, nella mente di un uomo. Spero che tu possa dare al più presto, alle tue poesie, due ali di libertà.
Vesto emozioni e ricordi. Nel caso della mia frase la parola "giovani" è intesa in tutta la sua concretezza.Da quando ho perso i miei...non c'è più nessuno a parlarmi della mia fanciullezza...era questo il senso.Grazie del commento, Stefano.
Presenze si celano e si rivelano, alla mente che le vuole vive.
Delicata composizione, domande e risposte che aleggiano tra i silenzi che fanno rumore..."spiriti inquieti avvolti da correnti che lusingano sguardi ciechi"
Si percepisce lo scorrere di un tempo infinito...dove regnano le attese...
Molto bella, Mariella. 4 stelle
L'umiltà...sta nel sapere di "essere" senza aver bisogno di dimostrare; saper ascoltare e rispettare le idee degli altri...anche se non le si condividono. E' umile chi, anche se preparato, non smette mai di camminare alla ricerca della conoscenza.
Condivido con Romana il "siamo creature imperfette" e con Giuseppe " il fatto che se l'umiltà è atavica, l'insicurezza regna...
Grazie a tutti per i commenti lasciati. Gli attimi, condivisi nella lettura, nello scambio dei pensieri, fanno anch'essi parte "di vita vissuta".In quanto a saggezza...io semplicemente imparo da chi, sapientemente insegna...e non marino mai la scuola.
E' stata spesse volte erroneamente attribuita a Trilussa, ma chi ama e sa apprezzare la romanità sa darle la giusta attribuzione: il poeta è Natale Polci, nato a Giuliano nel 1897.
Sono una poetessa romana del Centro Trilussa, farò una ricerca al riguardo della poesia citata.
Grazie Guido, per averla segnalata; sarà bene inserirla tra le poesie in dialetto, nel sito di pensieri e Parole.
Quando la strada percorsa insieme, diviene cammino diviso...anche i pensieri si staccano e viaggiano, dietro e avanti a noi, come lucciole che giocano con il calore che emaniamo, mentre, nel silenzio dei nostri passi...evaporiamo in sogni.
Sono poesie di una persona che ha molto tempo per pensare, per ascoltare i rumori,di una persona che ha dimenticato il sorriso e che sconta le sue pene dell'anima...Le ho lette tutte e quattro, diverse volte ed era come se una richiesta di luce dovesse raggiungere un luogo buio....tangibile o nei ricordi. Io ho "visto" un gabbiano triste, volare, nella mente di un uomo. Spero che tu possa dare al più presto, alle tue poesie, due ali di libertà.
Delicata composizione, domande e risposte che aleggiano tra i silenzi che fanno rumore..."spiriti inquieti avvolti da correnti che lusingano sguardi ciechi"
Si percepisce lo scorrere di un tempo infinito...dove regnano le attese...
Molto bella, Mariella. 4 stelle
Condivido con Romana il "siamo creature imperfette" e con Giuseppe " il fatto che se l'umiltà è atavica, l'insicurezza regna...
Grazie Guido, per averla segnalata; sarà bene inserirla tra le poesie in dialetto, nel sito di pensieri e Parole.