Proprio perchè siamo soli dinnanzi ai nostri principi , la lode ed il biasimo , se non il premio e la punizione , sono di estrema importanza , intendendo quelle che ci auto rivolgiamo od infliggiamo .
Tutti noi più o meno consciamente dialoghiamo con noi stessi attribuendo un valore intrinseco buono o cattivo alle nostre azioni , e quando tale valore è buono , in qualche modo lodiamo noi stessi o addirittura ci sentiamo meritevoli di un premio , che a volte conferiamo a noi stessi nelle più svariate modalità.
Sia detto lo stesso per il biasimo e la puniozione conseguente ad azioni cattive.
E' proprio l' equilibrio tra il biasimo e la lode a darci informazioni sulla nostra rettitudine .
Ritenersi con una certa frequenza meritevoli di una lode , di un premio dovrebbe essere segno di bassa statura ?
Ed infliggersi punizioni o rivolgere a se stessi biasimo indicherebbe un grande valore nell' uomo?
12 anni e 1 mese fa
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Se il vero credente , impegnato nella ricerca tutta interiore verso risposte ad interrogativi esistenziali , verso soluzioni a problemi teologici o filosofici -ed è proprio per via di questi impegni egli non si interessi affatto di politica - è giusto , forse , dichiararsi contrari a tali impegni , ed alla sua opera di convincimento ed insegnamento altrui , poichè una volta convinti onestamente ed onestamente apprese nozioni sufficienti , gli altri ,diverranno insensibili - a loro volta - ai problemi sociali e cominceranno a produrre a -loro volta- quell' agnosticismo politico proprio dei loro maestri.
E chi rimarrà -dunque - ad interessarsi alla politica ? Rimarranno coloro i quali non si saranno interrogati su problemi esistenziali , o non li avranno ritenuti di loro interesse , e rimarranno anche i discepoli disonesti dei maestri , insomma rimarranno i peggiori.
La responsabilità dell' ineguatezza della classe politica è dei maestri , di tutti i maestri che non hanno il coraggio di buttarsi nella mischia , di rischiare e buttarsi e provare.
Questo è il loro reale insegnamento.
Questo il loro ritrovamento .
I maestri sono ig n or a n ti .
Non ho mai letto questa frase .
Probabilmente come era suo solito, questa frase, doveva essere preceduta da un aneddotto sarcastico circa la mancanza o la carenza di tale senso - logico- in qualche suo critico , o magari era seguita da una qualche congettura che facesse intendere al lettore - insinuandosi sottilmente in lui - un senso che nulla aveva a che vedere con la frase stessa , utilizzata , magari , solo per proporre un esempio logico.
Ad ogni modo ,mi lusinga essere chiamato in causa , benchè le lusinghe siano accolte più dai vanitosi , trovando essi gratificazione in faccende talmente caduche da far impallidire le foglie ogni anno ,in autunno , o i politici nel 2013.
12 anni e 2 mesi fa
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Tutti noi più o meno consciamente dialoghiamo con noi stessi attribuendo un valore intrinseco buono o cattivo alle nostre azioni , e quando tale valore è buono , in qualche modo lodiamo noi stessi o addirittura ci sentiamo meritevoli di un premio , che a volte conferiamo a noi stessi nelle più svariate modalità.
Sia detto lo stesso per il biasimo e la puniozione conseguente ad azioni cattive.
E' proprio l' equilibrio tra il biasimo e la lode a darci informazioni sulla nostra rettitudine .
Ritenersi con una certa frequenza meritevoli di una lode , di un premio dovrebbe essere segno di bassa statura ?
Ed infliggersi punizioni o rivolgere a se stessi biasimo indicherebbe un grande valore nell' uomo?
E chi rimarrà -dunque - ad interessarsi alla politica ? Rimarranno coloro i quali non si saranno interrogati su problemi esistenziali , o non li avranno ritenuti di loro interesse , e rimarranno anche i discepoli disonesti dei maestri , insomma rimarranno i peggiori.
La responsabilità dell' ineguatezza della classe politica è dei maestri , di tutti i maestri che non hanno il coraggio di buttarsi nella mischia , di rischiare e buttarsi e provare.
Questo è il loro reale insegnamento.
Questo il loro ritrovamento .
I maestri sono ig n or a n ti .
Probabilmente come era suo solito, questa frase, doveva essere preceduta da un aneddotto sarcastico circa la mancanza o la carenza di tale senso - logico- in qualche suo critico , o magari era seguita da una qualche congettura che facesse intendere al lettore - insinuandosi sottilmente in lui - un senso che nulla aveva a che vedere con la frase stessa , utilizzata , magari , solo per proporre un esempio logico.
Ad ogni modo ,mi lusinga essere chiamato in causa , benchè le lusinghe siano accolte più dai vanitosi , trovando essi gratificazione in faccende talmente caduche da far impallidire le foglie ogni anno ,in autunno , o i politici nel 2013.