Lo scienziato , piuttostochè l' artista , quando crea non crea perchè è l' idea dell' umanità o quella di una parte di essa a spingerlo , a fornigli lo stimolo è il suo desiderio di avvicinarsi al divino ed ognuno ha una sua divinità , o meglio una sua personale idea di Dio , per un tecnico potrebbe chiamarsi "eccellere" , per un' artista "ispirazione" per un altruista il suo "egoismo".
E' arduo immaginare un perdono per coloro i quali non meritano alcun premio , nè lode alcuna , la giustizia , in questo caso ,che senso avrebbe? Se la lode ed il biasimo - e dunque il premio e la punizione , e dunque il perdono e la condanna- fossero espresse senza alcun legame con il reale e necessario effetto sociale desiderabile , ma venissero elargite dalla generosa mano dell' amore , non sarebbero pochi coloro i quali si sentirebbero legittimati ed invogliati a commettere i più deprecabili atti , attendendosi una carezza ed una commovente assoluzione.
E' difficile pensare - sulla recentissima notizia del 27 \11 - di perdonare chi ha sganciato -su un parco giochi in un sobborgo di Damasco -, chi ha ordinato di sganciare e su chi ha prodotto ed ancor prima progettato un simile manufatto esplosivo.
Le differenze tra le azioni che non venivano perdonate in passato e quelle che oggi sono condannate riguardano più le modalità di punizione che non gli effetti delle azioni che si intendeva e si intende evitare .
Infatti gli uomini convergono maggiormente sugli effetti desiderati o indesiderati che sulle azioni da intraprendere per evitarli o raggiungerli.
Questo dovrebbe portare a credere che il disaccordo sulle modalità non possa permettere risultati soddisfacenti e approvabili come GIUSTI - semprechè ci si decida ad assegnare un valore intrinseco a tale parola- da qui a qualche millennio
12 anni e 1 mese fa
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E' arduo immaginare un perdono per coloro i quali non meritano alcun premio , nè lode alcuna , la giustizia , in questo caso ,che senso avrebbe? Se la lode ed il biasimo - e dunque il premio e la punizione , e dunque il perdono e la condanna- fossero espresse senza alcun legame con il reale e necessario effetto sociale desiderabile , ma venissero elargite dalla generosa mano dell' amore , non sarebbero pochi coloro i quali si sentirebbero legittimati ed invogliati a commettere i più deprecabili atti , attendendosi una carezza ed una commovente assoluzione.
E' difficile pensare - sulla recentissima notizia del 27 \11 - di perdonare chi ha sganciato -su un parco giochi in un sobborgo di Damasco -, chi ha ordinato di sganciare e su chi ha prodotto ed ancor prima progettato un simile manufatto esplosivo.
Le differenze tra le azioni che non venivano perdonate in passato e quelle che oggi sono condannate riguardano più le modalità di punizione che non gli effetti delle azioni che si intendeva e si intende evitare .
Infatti gli uomini convergono maggiormente sugli effetti desiderati o indesiderati che sulle azioni da intraprendere per evitarli o raggiungerli.
Questo dovrebbe portare a credere che il disaccordo sulle modalità non possa permettere risultati soddisfacenti e approvabili come GIUSTI - semprechè ci si decida ad assegnare un valore intrinseco a tale parola- da qui a qualche millennio