Ti assicuro che con la mente non me ne sono mai andato da Napoli, salvo qualche breve sortita in costa azzurra.
Quanto alla canzone, come si fa a mettere una audiocassetta su you tube? O meglio: come si fa a convertirla in DVD?? Te l'ho detto: tecnologicamente mi sono perso qualcosa...
13 anni e 6 mesi fa
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Io vorrei evidenziare, a proposito di questo aforisma, un'altra cosa. La locuzione "Una parola che, spesso, si trova con noi al mattino, viene ferita nel corso della giornata e muore all'imbrunire, ma risuscita con l'aurora" è solo una frase ad effetto, priva di ogni significato concreto, ed anche poeticamente zuccherosa e stucchevole, ove da tale punto di vista la si voglia esaminare.
Spes ultima dea lo dicevano i romani; per il cristianesimo è fondamentale; stop, questo coelho in quelle due righe non dice niente. La speranza c'è al mattino, al pomeriggio, alla sera e alla notte. Due righe di puro effetto scenico.
Quanto alla prima parte della frase: "Non posso perdere l'unica cosa che mi mantiene vivo: la speranza" anche qui c'è un più celato, ma ancora più pericoloso effetto scenico: se speri, coelho, non è la speranza (che non esiste in quanto soggetto) a mantenerti vivo, ma sei TU a mantenere viva la speranza. Tanto è vero che la speranza è una virtù dell'uomo, non l'uomo un figlio della speranza, anche se questa seconda locuzione, mi rendo conto, è più degna di uno zuccheroso aforisma.
E quindi: se gli aforismi comunicano concetti, ben vengano; ma se servono solo a far venire quel pò di pelle d'oca che poi passa e lascia niente, meglio lasciarli alle ortiche, insieme alle lacrime (di coccodrllo) di cui è pieno questo sito. : )))
Voto ZERO.
13 anni e 6 mesi fa
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Laura, se cresci a Napoli diventi subito un bravo studente di queste cose: o impari a difenderti, o sei perduto. Questo avveniva già quando ero ragazzo io, ma oggi è ancora peggio: perchè in questi ultimi 30-40 anni la popolazione dei "tamarri" (altrimenti detti, in gergo ancor più colorito, "fetienti") è praticamente raddoppiata, mentre i "signori" si sono riprodotti di meno, e vivono praticamente in "nicchie" ecologiche, dorate quanto si vuole, ma pur sempre riserve indiane. Questo poi senza voler parlare della vera e propria delinquenza, che è ancora un altro discorso.
Un famoso proverbio napoletano recita: "Faccia tosta campaje, e mille grazie murette". Traduzione: le caratteristiche personali (appunto di educazione) vengono addirittura identificate da questo splendido proverbio come nomi propri di persona: "Faccia tosta" (il cafone) e "Mille grazie" (il gentiluomo): il primo sopravvisse, il secondo morì.
Da ciò deriva che ogni gentiluomo che si aggiri per Napoli o impara da subito a trattare con le "facce toste", o è perduto... : )))
13 anni e 6 mesi fa
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In alcune cose sembri un mio clone.
Non è vero che non si può riuscire nell'impossibile.
Costa caro, molto caro, ma io ci sono riuscito più volte.
Genererai intorno a te un mare di disapprovazione, il che non è che conti molto. Anzi, può essere anche divertente.
Il brutto è che si genera anche un mare di ansia e di dolore in chi ti ama.
13 anni e 6 mesi fa
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Quanto alla canzone, come si fa a mettere una audiocassetta su you tube? O meglio: come si fa a convertirla in DVD?? Te l'ho detto: tecnologicamente mi sono perso qualcosa...
Spes ultima dea lo dicevano i romani; per il cristianesimo è fondamentale; stop, questo coelho in quelle due righe non dice niente. La speranza c'è al mattino, al pomeriggio, alla sera e alla notte. Due righe di puro effetto scenico.
Quanto alla prima parte della frase: "Non posso perdere l'unica cosa che mi mantiene vivo: la speranza" anche qui c'è un più celato, ma ancora più pericoloso effetto scenico: se speri, coelho, non è la speranza (che non esiste in quanto soggetto) a mantenerti vivo, ma sei TU a mantenere viva la speranza. Tanto è vero che la speranza è una virtù dell'uomo, non l'uomo un figlio della speranza, anche se questa seconda locuzione, mi rendo conto, è più degna di uno zuccheroso aforisma.
E quindi: se gli aforismi comunicano concetti, ben vengano; ma se servono solo a far venire quel pò di pelle d'oca che poi passa e lascia niente, meglio lasciarli alle ortiche, insieme alle lacrime (di coccodrllo) di cui è pieno questo sito. : )))
Voto ZERO.
Un famoso proverbio napoletano recita: "Faccia tosta campaje, e mille grazie murette". Traduzione: le caratteristiche personali (appunto di educazione) vengono addirittura identificate da questo splendido proverbio come nomi propri di persona: "Faccia tosta" (il cafone) e "Mille grazie" (il gentiluomo): il primo sopravvisse, il secondo morì.
Da ciò deriva che ogni gentiluomo che si aggiri per Napoli o impara da subito a trattare con le "facce toste", o è perduto... : )))
Non è vero che non si può riuscire nell'impossibile.
Costa caro, molto caro, ma io ci sono riuscito più volte.
Genererai intorno a te un mare di disapprovazione, il che non è che conti molto. Anzi, può essere anche divertente.
Il brutto è che si genera anche un mare di ansia e di dolore in chi ti ama.