Consueto e consunto caso d'estremismo manicheo. Il digital'encefalico, l'aut-aut illogico: o buono o cattivo, o santo o demone, o idealizzazione o criminalizzazione. Il lusso del pensiero non dicotomico ma sfumato non se lo concede più nessuno, trann'i titoli a filmetti tamarrosi. Baudelaire da prendere o rigettar'in toto: deliriamo? Anch'il più sapiente può dire fesserie, anch'il più stolto può dire qualcosa di sagace.
Gli invisibili [1965-72]
[359] La donna invisibile Un uomo sui trentacinque, simpatico, con le sue manie. Moglie adeguata, brava, un po' gelosa, sogni di tenerezza. La donna invisibile viene a turbare la fantasia di lui un giorno a tavola. La moglie non vede la donna, che lui vede. La invisibile è bella, simpaticissima. Cambierà volta a volta di tipo e carattere. Sarà infantile, matura, affascinante, debole, innamorata, indifferente, gelosa, amabile, in una parola perfetta. Mette un po' a disagio lui perché ha sempre paura che ella riveli la sua presenza. La prima parte è la storia di quest'amore tra lui e la donna che si rende invisibile.
Poi, un bel giorno, anche la moglie ha un uomo invisibile. Ragazzo, maturo, canaglia, operaio, gran signore, tenero, rude, adorabile. La coppia vive con questi invisibili in casa. Felicità. Aria nuova. Le abitudini vengono leggermente sconvolte.
Terzo tempo: i due invisibili si conoscono. Fanno amicizia. Un bel giorno scoprono di amarsi. Lasciano soli i due. (Ennio Flaiano, "Diario degli errori", pp. 133-4, 1976; cf. https://books.google.it/books?&id=EOAbAQAAIAAJ&q=%22La+donna+invisibile%22).
Saresti un'eccezione a quella fras'incisa sul tempio d'Apollo a Delfi ("γνῶθι σαυτόν", "gnōthi sautón", "γνῶθι σεαυτόν", "gnōthi seautón", "nosce te ipsum", "temet nosce"). Sei fraintesa tanto quanto ti fraintendi per conto tuo. Nessuno dispone d'un accesso privilegiato alla verità, manco verso sé stessi.
Questa proustiana "ricerca del tempo perduto" è comprensibile quant'indifendibile. Non servono 7 volumi, il romanzo più lungo del mondo e le madeleine per scoprire ch'il rimpianto è nostalgia canaglia (nóstos + álgos = "dolore per il ritorno [assente])": se qualcosa è passato e andato perso significa solo ch'era transitorio, cadùco, effimero. Peggio per noi umani tropp'umani se ci affezioniamo pur sapendolo in anticipo. Un piccola dose d'oltrumanità sarebb'opportuna.
[359] La donna invisibile
Un uomo sui trentacinque, simpatico, con le sue manie. Moglie adeguata, brava, un po' gelosa, sogni di tenerezza. La donna invisibile viene a turbare la fantasia di lui un giorno a tavola. La moglie non vede la donna, che lui vede. La invisibile è bella, simpaticissima. Cambierà volta a volta di tipo e carattere. Sarà infantile, matura, affascinante, debole, innamorata, indifferente, gelosa, amabile, in una parola perfetta. Mette un po' a disagio lui perché ha sempre paura che ella riveli la sua presenza. La prima parte è la storia di quest'amore tra lui e la donna che si rende invisibile.
Poi, un bel giorno, anche la moglie ha un uomo invisibile. Ragazzo, maturo, canaglia, operaio, gran signore, tenero, rude, adorabile. La coppia vive con questi invisibili in casa. Felicità. Aria nuova. Le abitudini vengono leggermente sconvolte.
Terzo tempo: i due invisibili si conoscono. Fanno amicizia. Un bel giorno scoprono di amarsi. Lasciano soli i due. (Ennio Flaiano, "Diario degli errori", pp. 133-4, 1976; cf. https://books.google.it/books?&id=EOAbAQAAIAAJ&q=%22La+donna+invisibile%22).
https://www.youtube.com/watch?v=-Aj9_8t1eQc