Per prima cosa mi scuso della mia imbranataggine...la poesia è di Kahlil Gibran....ecco cosa succede a postare la notte .... :P
il tuo commento poi è sempre così propositivo che non si può essere "contrari"......già ...non è facile infatti ma bisogna vederli proprio così certi rematori...con simpatia...altrimenti si finisce a faticare inutilmente con loro ;)
La modalità dell'avere ci accompagna sempre nella vita...credo... l'importante è cercare di riconoscere e scegliere invece di essere ...tanto per cambiare la strada più difficile :) essere inteso come espressione e sviluppo delle nostre più naturali vocazioni ed autentici bisogni . Anche io osservo molto e rischio a volte di diventare una tartaruga nel pensare... forse si rischia di sembrare qualcos'altro...ma più spesso permette di arrivare in profondità...come dire... in quella sola realtà dove mi sento sempre a mio agio ;)
"Soltanto ieri, mi vedevo frammento palpitante senza ritmo nella sfera della vita. Oggi so che sono io la sfera, e che tutta la vita, in ritmici frammenti, dentro me si muove".
( Gibran)
Dicono che nell'occhio del ciclone tutto sia calmo :)
12 anni e 7 mesi fa
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è vero Aurora ...un buon risultato è il purgatorio ...non l'avevo considerato ;)
aggiungo una felice espressione di Marcuse :
“un'euforia nel mezzo dell'infelicità”
.....cioè l'immediata soddisfazione di ogni desiderio viene scambiata per felicità . E' sempre più difficile distinguere i bisogni veri da quelli falsi ed artificiali...il campo di battaglia è ciò che avviene innanzi tutto in noi stessi ...che può degradarci come esseri umani .
12 anni e 7 mesi fa
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Salve Francesca,
credo sia quel posticino calmo dentro di noi dove ascoltare tante voci, non solo le proprie ....per andare avanti poi adattando le risposte alle circostanze...come un funambolo intento a ponderare e ricercare il continuo equilibrio ...e non servono muscoli o andare di corsa se vuoi fare i passi giusti . E' questa fiducia nel darsi sempre la possibilità di ritrovarsi in ogni situazione .... spero ;)
Il caso Barillà è un triste esempio. Arrestato ingiustamente e rilasciato dopo 7 anni di carcere , vive ogni giorno conservando ed archiviando tutti gli scontrini che possano fornirgli una prova da una possibile accusa.
Salve Vincenzo
Non mi risulta che siano i poeti a creare una stato di indigenza nel mondo, il poeta semmai ne soffre...partecipa emotivamente, empaticamente e comunica questo stato di sofferenza...il pittore dipinge ,l'architetto costruisce, il poeta sente ...edifica la propria anima in comunione col mondo...si può condividere o meno il poeta ma definirlo un buono a nulla o nocivo alla società , oltre che offenderlo , è non accettare la sensibilità come fonte di ogni fratellanza. Tale sensibilità è tipica del poeta , quella che cerca di risvegliare in ognuno di noi.
Un saluto.
12 anni e 7 mesi fa
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Domande profonde...che sento anche mie...l'unica medicina che mi consola ? Aver amato molto...anche se nella sofferenza o nell'incomprensione ...nonostante tutti i difetti del carattere , i limiti umani , l'impossibilità di definirsi veramente....attraverso ciò che ho donato...a me stesso e agli altri...in questi propositi , nonostante gli insuccessi... è là che io sono...quando riesco a ritrovarmi...
12 anni e 7 mesi fa
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il tuo commento poi è sempre così propositivo che non si può essere "contrari"......già ...non è facile infatti ma bisogna vederli proprio così certi rematori...con simpatia...altrimenti si finisce a faticare inutilmente con loro ;)
( Gibran)
Dicono che nell'occhio del ciclone tutto sia calmo :)
aggiungo una felice espressione di Marcuse :
“un'euforia nel mezzo dell'infelicità”
.....cioè l'immediata soddisfazione di ogni desiderio viene scambiata per felicità . E' sempre più difficile distinguere i bisogni veri da quelli falsi ed artificiali...il campo di battaglia è ciò che avviene innanzi tutto in noi stessi ...che può degradarci come esseri umani .
credo sia quel posticino calmo dentro di noi dove ascoltare tante voci, non solo le proprie ....per andare avanti poi adattando le risposte alle circostanze...come un funambolo intento a ponderare e ricercare il continuo equilibrio ...e non servono muscoli o andare di corsa se vuoi fare i passi giusti . E' questa fiducia nel darsi sempre la possibilità di ritrovarsi in ogni situazione .... spero ;)
Non mi risulta che siano i poeti a creare una stato di indigenza nel mondo, il poeta semmai ne soffre...partecipa emotivamente, empaticamente e comunica questo stato di sofferenza...il pittore dipinge ,l'architetto costruisce, il poeta sente ...edifica la propria anima in comunione col mondo...si può condividere o meno il poeta ma definirlo un buono a nulla o nocivo alla società , oltre che offenderlo , è non accettare la sensibilità come fonte di ogni fratellanza. Tale sensibilità è tipica del poeta , quella che cerca di risvegliare in ognuno di noi.
Un saluto.