Scritta da: Alberto Iess
in Frasi & Aforismi (Amore)
Anche due facce d'una moneta, unite dalla sorte, son destinate a non incrociar mai lo sguardo.
Composta mercoledì 23 febbraio 2011
Anche due facce d'una moneta, unite dalla sorte, son destinate a non incrociar mai lo sguardo.
La caratteristica meravigliosa delle leggende è che esse hanno un inizio, ma non hanno una fine. Anche se trascurate, sono scritte o incise da qualche parte; anche se non sono scritte, il loro ricordo permane oralmente. Tutti noi, per non morire nella nostra identità oltre che nel nostro corpo, dobbiamo renderci protagonisti di leggende, dobbiamo saper lasciare il nostro marchio. Dopotutto, se non lo facciamo, leggendo il nostro nome, i nostri discendenti si diranno: "non ti curar di loro, ma guarda e passa". È ciò che non vogliamo. Questo sempre ammettendo come vera l'ipotesi di una realtà passata e di una realtà futura che appare sempre più lontana da noi: non è forse il pensiero l'unico legame con il passato che si può trovare in un uomo? Non è forse l'istinto l'unico legame con il passato che si può trovare in un animale? Non è forse nessuno il legame che lega una pietra al passato? Certo mi direte che il tempo l'ha erosa, l'ha mischiata ad altra sabbia, altra roccia ed altra terra, ma lo dite solo perché lo vedete voi. La pietra questo non lo vedrà mai. Lo stesso ragionamento è applicabile al futuro. Stranamente solo il presente si salva. Viviamo in un eterno presente?
La cupidigia di potere porta solo alla morte... o all'immortalità, se è il potere ricercato è di natura nobile.
L'illusione è la soluzione alla nostra schiavitù; dacché saremo sempre schiavi della casualità, ma l'illusione d'esser liberi spezzerà almeno il peso delle nostre catene.
La bellezza è come il miele, che nelle sue dolci essenze profumate può celare la trappola di un insetto che vi s'avventuri.
Se la vita fosse un'opera d'arte, tu, piacere, saresti il tratto vorticoso del pennello. Lo scalpello che versifica l'espressione sul marmo silente della statua. L'aria che trasporta all'udito le note di una sinfonia rinascente.
Infondo cosa separa l'uomo da quella che chiama felicità? Una pozione: coraggio.
Lamentarsi della morte è non accettar questa come naturale conseguenza della vita.
La sensazione da Eden che la nostra vita sia destinata a rivelarsi un atto mancato, superiore a Dio e al peccato originale, faccende fin troppo umane per noi.
Il miglioramento necessita assolutamente della sperimentazione.