Scritta da: A. Cora
È facile contare, le pulci agli altri, anche nei luoghi, distanti dagli occhi ignorando la quantità dei propri, evidenti pidocchi.
Composta giovedì 13 giugno 2013
È facile contare, le pulci agli altri, anche nei luoghi, distanti dagli occhi ignorando la quantità dei propri, evidenti pidocchi.
Se riesci a convertire un pensiero negativo in un pensiero positivo regalando al'altrui un sorriso senza superbia indossare hai imparato a vivere e sei capace di amare.
Non riesco a gestire il concetto. Che sia poi una pala eolica, di nuova visione a turbare l'aspetto a recare difetto a qualsivoglia oggetto in questione Quando, il passato ci mostra chiara ogni perduta occasione, di sfiorare un futuro migliore.
Non sempre si piange un amore quando si sente fuggire se ciò che lascia in memoria scritto nel diario del cuore è talmente sottile, che non si riesce a capire.
È sempre molto difficile saper riconoscere la propria immensa piccolezza, anche specchiando se stessi e quanto è più facile scorgerla anche nel'altrui più intensa grandezza.
Non sempre, quello che avvolge l'amore, pur rubando gli occhi, poi soddisfa anche il cuore. Spesso è carente lo spessore, espresso nel dire, nel fare, che non lascia la mente danzare.
Spesso è il più denso silenzio, a rivelare parole che puoi trovare negl'occhi di colui che innanzi ti trovi.
Sarà anche dei venti, il mutare sarà del tempo, il passare, sarà anche quel cielo discosto che ha ripudiato, il colore del mare, mi è difficile comunque udire chiamare figlio un cane, quando c'è un bimbo che piange perché gli manca il padre.
Colui che da solo, s'e posto o spinto da venti amici a sedere su quella poltrona che impone a chi annega nel duolo il quotidiano cammino, pure se ancora ragiona con chi s'è nel tempo smarrito ha il suo lavoro confuso, errato perché non ha mai capito che non si confonde un calzare, con il migliore vestito.
Meglio fare, e nel pianto pentire che non fare, e nel rimpianto morire.