Scritta da: Marco SALSTyle
È meglio che la inventi la risposta quando non c'è l'hai, perché son sempre pronti a giudicarti, a screditarti. A parlar di te e dei tuoi tanti sbagli.
Composta mercoledì 2 gennaio 2013
È meglio che la inventi la risposta quando non c'è l'hai, perché son sempre pronti a giudicarti, a screditarti. A parlar di te e dei tuoi tanti sbagli.
È inutile che piangi adesso quando lei non c'è più. Certe cose vanno dette e fatte, quando l'altra persone è in vita, e ci può ascoltare. C'è sempre tempo per rimediare agli errori e chiedere scusa ma abbiamo anche un limite di tempo, dopo questo limite, è troppo tardi: iniziano i rimorsi, poi.
Non sei da accordare, devi solo trovare chi ascolta la tua melodia.
Non siamo fatti per stare soli. Abbiamo bisogno di occhi che ci riconoscano. Di abbracci che ci accolgano. Di cuscini vicini per sognare insieme.
Non possediamo nulla, ma in estate, ci basta un tamburello, una orchestra, che l'atmosfera cambia, mille persone, in festa, via i pensieri, con la pizzica dimentichiamo tutto la magia della vita inizia qui chi non la sente non può capire.
Se piove non nasconderti, esci e guarda il cielo, il tuo pianto si mescola con la pioggia, adesso nessuno può giudicarti.
Parole su parole odio su odio sfortuna su sfortuna. Dio ci sei?
Non importa se ci conosciamo o no. Nel momento del bisogno siamo tutti uguali.
Siamo così sicuri di noi stessi che commettiamo gli stessi errori siamo cosi "presi dal futuro che dimentichiamo gli errori del passato. Siamo cosi" perfetti che meritiamo l'inferno.
La tristezza non è nell'affrontare la vecchiaia, perché quella arriva per tutti e si è consapevoli che è un percorso di vita. La malinconia entra quando la vita ti dimostra che in un letto di ospedale sei solo, nessuno dei tuoi figli ti assiste, ti guardi intorno e vedi persone uguali a te che hanno un supporto. A volte è ingiusta la vita.