I semi prenderanno a germogliare nei cuori che possiedono terra e i primi frutti di un cammino doloroso incominceranno ad essere raccolti dall'uomo. Le mani aride diverranno fertili, e colme di doni. Ogni cosa prenderà il suo andare e per chi ha camminato la vita diverrà sogno realizzato. Questo è l'unico dono che la vita può offrire a chi ha reso sacro il suo essere vivo.
Colga la luce del giorno nella lanterna della sua vita, questa luce non cede il passo al tempo, ne teme le intemperie, essa è eterna, cammini sicuro il viandante stanco è giunta l'ora della sua vita.
Giunge alla vita l'uomo che ha atteso tanto il suo fiorire, ha sul capo fiori di pesco, segno del suo cuore proteso alla primavera e tra le mani un ramo di olivo dono di colui che l'ha mandato.
I bambini sono nuvole bianche che le mani dell'uomo sporcano. Fino a quando saremo incanalati nei bui corridoi dell'incomprensione le nuvole prenderanno gli stessi colori.
Laviamoci le mani prima di toccare i bambini e il domani prenderà il colore delle nuvole pulite.
L'uomo che soffre non ha dimora ne per se, ne per gli altri. Il suo cuore è piccolo come piccolo diviene il suo occhio. Il suo dire è arido com'è arido il suo sentire. L'uomo che soffre, consacra alla vita un ricercatore attento. La sua disperazione è vela che si gonfia al vento della non vita. Scivola lontano nel buio della notte l'attento ricercatore, l'isola a cui tende gli allarga le braccia e le sue coste già appaiono al suo vedere. L'uomo che soffre, coglie il sacro dire del vento e giunge solo all'isola della sua pace.
Tra il dire è il fare c'è di mezzo il mare, ed è in quel immenso mare che l'uomo si perde, tra parole e affanni nuota stanco verso una riva che ancora il suo occhio non coglie. Non miri l'uomo che affanna all'isola che non vede, cerchi piuttosto sostegno nei piccoli aiuti che lo stesso mare della vita gli offrirà. Talvolta anche un piccolo pezzo di legno può salvarci dallo sprofondare nei bui abissi. Resista alla vita, l'orizzonte che cerca apparirà al suo guardare solo quando il suo occhio sarà completo.
Mescola bene gli ingredienti del tuo conoscere, e assaggerai una pietanza assai amara, che stimolerà i sensi a riconoscer il vero. Possa la minestra dei tuoi giorni del passato, averti lasciato in bocca l'amaro senso del disgusto, affinché i giorni del domani, possano renderti il dolce di cui eri stato privato. Ti sia nota la mia legge, disse un dì la vita all'uomo: "Il sorriso, altro non è che l'inverso del ghigno, e le lacrime, il fiume attraverso il quale scorre la gioia. Non attenda la luce chi non ha conosciuto il buio".
Non si adombra al variar del tempo l'uomo, che ha visto il suo sole sorgergli nel petto. Non cambia umore al soffiar della tempesta, è eterna la primavera che lo riguarda, e quant'anche l'occhio vagherà per le buie vie, egli troverà in se riparo e conforto al tepore del suo cuore.
La vita non chiede di rinnegare la propria natura, ma auspica una superiore comprensione, anche chi è nato cactus può tendere a migliorarsi. Tutto ciò che inizialmente nasce è complesso, ma col suo evolversi tende a semplificarsi. È il desiderio di sapere che rende grandi, ed è la sua mancanza che rende piccoli. Non conta essere nati da pianta da frutto o da pianta spinosa, accendiamo la fiammella di quel unica candela che nel buio del nostro sapere profondo accenderà conforto e certezze.