A te che bevi del succo ingannevole e nefasto del tuo buio vedere, sappi che la tua sete non avrà mai fine, e quando un dì ti chiederanno dell'inferno, dì con serenità che tu lo hai già vissuto. L'inferno non attende l'uomo al varco, l'uomo che non vive nella vera vita ha l'inferno nel cuore. Le case adorne non sono esempio di vita, osservi l'uomo che cerca, il cuore degli uomini e non le loro ricchezze in terra. Sappia di possedere un metro di misura sbagliato chi avrà cercato nelle cose. Cambi.
Osservati ma non attraverso gli occhi materiali, attiva la tua vista interiore per vedere davvero la dove occorre cura. Guardati attraverso gli occhi dell'anima e riconoscerai il tuo malessere, stima il suo danno, valuta il suo incidere nella tua esistenza e comprenderai che l'inferno che vivi nasce dalla tua disarmonia interiore, sana il tuo animo e vedrai anche il tuo corpo rifiorire.
Possa il viandante che è nell'animo di ogni uomo, percorrere velocemente la strada che divide l'incomprensione dal vero vivere, e presto le stelle del cielo prenderanno dimora sulla terra per vivere in armonia con il mondo.
Per te che hai compreso il senso del tuo cammino, supera i baratri che ti sono innanzi e procedi fiducioso incontro a quel orizzonte chiaro che grida il tuo nome. Non cedere all'ingannevole parola che ti vuole, Essere, debole ed in balia dei venti. Tu sei un degno cavaliere, che cavalca un indomito e coraggioso destriero, avvezzo a grandi salti. Salta gli abissi dell'anima e procedi.
L'uomo giunto osserva la sua vita, e non vede in essa alcuna cosa che possa ergerlo a colonna, nessuna voce a lodarlo per la sua cruenta battaglia. Mesto sorride a se stesso dicendo: "Chi ha potuto conoscere la tua lunga e sanguinosa lotta per la vita. Chi ha visto, ha solo guardato il lato esterno del tuo occhio e non le buie visioni della tua anima, pertanto non chiedere onori e glorie per esser giunto. Oggi la più grande festa non è tra gli uomini della terra ma tra quelli del cielo, che vivono attraverso il tuo sorriso, raro uomo che oggi vedi la vita davvero".
Si può essere santi, si può essere vergini, si può essere mediocri, si può essere essenziali, ma fin quando sarai queste cose solo per l'occhio estraneo, non lo sarai comunque. È, solo chi si osserva attraverso l'occhio attento della sua anima, perché solo attraverso quella lente vedrà davvero, riconoscendo che non esistono santi, ne vergini, di non essere un mediocre ed inversamente essenziale, ma d'esser un uomo degno di vivere, ed in quanto tale vivrà davvero.
La primavera bussa alle porte della tua vita, accogli con il sorriso chi di sorriso si veste, non ti pentirai dell'aver creduto alla vita. La vita ama i suoi figli e non negherà nulla a chi vive per i suoi colori, affidale tutti i tuoi sogni ed ella li renderà realtà. Ci sono primavere umane e primavere dell'anima attenda l'uomo la primavera del suo cuore, nei cui colori non troverà alcun inganno e il freddo della vita non potrà più raggiungerlo.
Corre lontano lo sguardo dell'uomo che ama la vita. Egli osserva all'orizzonte il suo domani e riconosce nel passo del prossimo il suo stesso andare. Lento ed eternamente assetato è l'uomo che non concepisce il suo domani, se non nei suoi passi, a quest'ultimo nessuna oasi ne accoglierà il passo. Solo chi avrà ascoltato e compreso la voce del suo affanno troverà poi ristoro.