Scritta da: Fabio Privitera
Il cuore corre più veloce dei pensieri quando si tratta di dare sfogo alle emozioni che prova, e brama cose di cui i pensieri spesso restano all'oscuro.
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Il cuore corre più veloce dei pensieri quando si tratta di dare sfogo alle emozioni che prova, e brama cose di cui i pensieri spesso restano all'oscuro.
Noi siamo prima di tutto essenza, anima e corpo proiezioni di quest'essenza su due diversi spazi. Il corpo non è che una proiezione sullo spazio tridimensionale e la sessualità, la distinzione tra uomo e donna, solo una manifestazione dei nostri organi e non dei nostri pensieri o del nostro inconscio.
Il perdersi arrovellandosi sulle parole e sul loro significato, troppo spesso soggettivizzato, non fa che perdere il tempo per cogliere le occasioni. L'energia è meglio conservarla per un balzo che per tenersi a piè fermo sui propri ragionamenti.
Non è facile affidarsi a una persona. Ti ci perdi dentro, e se è lei che perdi o va via, non ti trovi più. Dal fondo - perché hai la percezione di dove ti trovi, ed è questa la disperazione - provi a risalire, ed ecco che scopri cosa ti manca: non hai più le mani. Vedi persino dove aggrapparti ma non senti di avere le mani, né le gambe, e senza arti sei solo un barile sul fondo che rotola e non si solleva.
E se, giusto per provare, un giorno d'improvviso provassimo ad amarci come vorremmo ci amassero gli altri. D'improvviso
un capovolgimento riflessivo, per innamorarci, corteggiandoci e quindi conoscendoci. Chissà? È da provare. Forse ci concentriamo troppo su cercare un altro che ci appaghi secondo il nostro gusto, e trascuriamo di assaporare noi stessi, e di percorrere quella strada del cuore che ci riporta a noi.
Non posso fare a meno di chiedermi perché pretendi di sapere, di conoscere ciò che muove me e gli altri, proprio tu che, forse, ti muovi a tentoni con la luce accesa, insicura persino delle convinzioni col quale decori la tua folgorante armatura. Sei favolosa e sei proprio così, perché ti sei persa nella favola che ti racconti e non vuoi scoprire delle realtà diverse, persino più belle, pur di salvaguardare il tuo mondo e il tuo modo.
Lasciate stare l'ordine se la vostra mente è disordinata. Portate anzi il vostro disordine fuori, esponetelo perché è ciò che vi rappresenta. Pensateci. L'ordine ci rende tutti uguali perché per essere tale sottostà a delle regole. Ci potrebbero anche essere diversi tipi di ordine, di organizzazione, ma il loro numero è comunque limitato mentre ognuno di noi è diverso e io ne ho viste di persone ordinate dalla mente e dai valori disordinati. Fate ordine nella vostra mente piuttosto, nei vostri valori, nelle vostre opinioni e finite di organizzare ogni attimo, di ordinare i fogli e le matite secondo un determinato allineamento o prospettiva di luce. Allineate e date luce a ciò che vi disorganizza l'anima. Un'anima pulita e stirata fa più colpo di una camicia ben abbottonata.
Le persone sono troppo romantiche e questo le fa stancare presto dell'amore, perché l'amore non è solo romanticismo, costanza e voler portare avanti le prospettive insieme. Quando ci si appoggia solo sul romanticismo e sulla passione, l'amore si svuota nell'individualismo di ciascuno.
E adesso guardami, tra pensieri rosa e silenzi di cristallo, guardami il cuore, bisognoso di te, che hai svuotato, volandotene via insieme al tuo modo insicuro di amarlo.
Accade che possiamo essere colti da emozioni contrastanti. Gioia e sofferenza si mescolano come l'acqua con l'olio, formando quelle zone di confine che non si riescono a distinguere nettamente. Così ti sposti da un umore all'altro, sempre riferiti allo stesso momento, allo stesso ricordo, allo stesso giorno in cui coincidenze felici e dolorose si incontrano e il tuo sentimento non sa da che parte stare, e si ritrova a camminare sul bordo, incerto dell'emozione che sta provando.