Scritta da: Fabio Privitera
Purtroppo chi inganna se stesso finisce spesso per convincere gli altri della propria verità e insieme finiscono per vedere, in una stessa goccia, un oceano che non c'è.
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Purtroppo chi inganna se stesso finisce spesso per convincere gli altri della propria verità e insieme finiscono per vedere, in una stessa goccia, un oceano che non c'è.
Esistono "per sempre" che non saranno mai, ed è questo che rende certi amori amaramente eterni.
Manca ciò che deve mancare, ma ciò che manca è spesso quello che si è perso per perseguire ciò di cui pensavamo avere la necessità.
Tra le peggiori cose che si possano fare c'è il lasciare agli attimi che non si sono vissuti il respiro di quelli che si stanno vivendo.
Cancellando provi a fare un passo indietro ma, ammesso che tu riesca, non fai di certo alcun un passo in avanti.
Controllo. Ecco la parola chiave. Non un controllo che blocchi l'istinto, ma un controllo che coadiuvi l'istinto affinché la coscienza possa sentirsi pienamente libera, sincera e convinta di star agendo per il meglio e non per il mero impulso di soddisfare la curiosità del momento, il piacere.
Il desiderio di fuga, talvolta, può esserci utile quando ci porta guardare un attimo alle nostre spalle e scoprire quanta strada abbiamo già fatto e quanti ostacoli siamo stati in grado di superare proprio perché abbiamo resistito.
Quando tieni davvero a qualcuno, e questo tiene a te, i vostri errori non dovranno mai cambiare i reciproci sentimenti, perché è la mente che si arrabbia mentre il cuore resta in ascolto, trema un po', ma alla fine si avvede di ciò che sente autentico, e vince ogni timore.
Diciamo che nulla dura per sempre, poi capita che li incrociamo per strada, mano nella mano, due anziani che hanno dimenticato la fine e che, come ogni altro, lasceranno questa vita ma senza dubitare che il loro amore proseguirà come la strada che stanno percorrendo. Osservandoli, commuovendoci, abbiamo l'opportunità di aprire gli occhi e accettare che se nulla dura è solo perché siamo noi per primi a definire la distanza tra il possibile e l'irraggiungibile, i confini tra noi e gli altri, il criterio secondo il quale qualcosa esiste o no. Pensiamo troppo alla fine, loro invece forse alla fine non ci hanno mai pensato, né ci penseranno.
A volte faceva semplicemente finta d'essere felice. Era diventata tanto abile in questa farsa che neanche lei si rendeva conto quanto avviava il meccanismo, tale da non accorgersi di far finta anche con se stessa. Si accorgeva bene, invece, quando il meccanismo cessava. Accadeva alla fine della giornata, quando rincasava e guardava attorno tutte le sue cose immobili, fisse, mentre in lei tutto tornava in movimento o, meglio, il movimento scopriva le fratture, i tentennamenti. Le cose che aveva dentro erano differenti da quelle fuori, era tutta rotta all'interno al punto che nemmeno un milione di risate avrebbero potuto ripulirla da quelle macerie.