Scritta da: Fabio Privitera
L'ovvio passa in secondo piano quando è l'apparente ad essere gradevole agli occhi.
Composta sabato 19 ottobre 2013
L'ovvio passa in secondo piano quando è l'apparente ad essere gradevole agli occhi.
Gli occhi non sono lo specchio dell'anima. Occorre chiudere i propri per guardare l'anima di qualcuno.
L'amore: liberatore e carceriere.
Più si ricerca la grande occasione e più non abbiamo energie poi per sostenerla. Le piccole opportunità, invece, hanno il vantaggio di essere inaspettate e quindi riempirci di ottimismo e ci preservano così tutte le forze per portare avanti quanto ci siamo prefissi.
Le grandi opere, le grandi idee, sono state da sempre realizzate da chi dentro sé ha sentito una grande forza emotiva che lo spingeva nonostante mille difficoltà e la beffe della gente che gli chiedeva come facesse a credere possibile una cosa simile. Ma quelli ragionavano con la mente. È la mente che crede... il cuore non ha bisogno di credere, il cuore lo sente quello che l'anima è in grado di realizzare tramite il corpo e lo muove verso il proprio destino.
Qualcuno dice che nell'amare l'amore trova la propria e unica risoluzione.
Essere fragili è un punto di forza. Quando senti che stai cadendo a pezzi hai il senso del tuo limite, la tua mente o il tuo corpo ti avvertono che sei arrivato e che devi fermarti o attingere da altre risorse. Non è fare i conti coi propri errori a rendere forti, ma sapere che non lo sono più, che il peggio è passato e hai maturato una consapevolezza maggiore di quello che sei. Calvino scrive "a volte uno si crede incompleto ed è soltanto giovane."
Alla comprensione non si arriva ragionando, si arriva vivendo il medesimo stato interiore, indecifrabili nei simboli e nelle parole a cui è dedita la ragione.
L'umanità ha un esagitato eccesso di fiducia in ciò che vede e mette in dubbio ciò che sente. Ecco perché fingere è molto più facile che riconoscere il vero.
L'amore non è una definizione. È un'azione.