Scritta da: Federica Senna
in Frasi & Aforismi (Vita)
Ed è bello scoprire che di te, ti puoi ancora stupire.
dal libro "Esco a fare due passi" di Fabio Volo
Ed è bello scoprire che di te, ti puoi ancora stupire.
La vita non è ciò che ci accade, ma ciò che facciamo con ciò che ci accade.
Mi sono seduto sul bordo della vita e con i piedi a penzoloni ho guardato l'infinito respirando il suo profumo.
Voglio lasciarmi andare, voglio di più per me, voglio buttarmi per cadere verso l'alto.
Seduto al bar con lei non ero riuscito a dire praticamente nulla. Nemmeno che avevo il suo guanto a casa. Avrei voluto chiederle il numero di telefono, l'e-mail, ma non ne avevo il coraggio. Lei mi aveva invitato a bere un caffè prima di partire, come se volesse chiudere, con me, una fase della sua vita. È solo che, quando capisci che è tardi, faresti di tutto per recuperare. In realtà, ho sempre avuto paura di disturbare. Come da piccolo, in casa d'altri, quando mi chiedevano se volevo un bicchiere d'acqua, anche se avevo sete rispondevo: "No, grazie". Quando qualcuno mi offriva qualcosa, prima ancora che finisse la frase avevo già detto di no. Nella vita ho sempre avuto paura di essere di peso, di essere una scocciatura. Questa è una vera fregatura.
Ero talmente felice che per esserlo di più avrei dovuto essere due persone.
Lei era l'emozione della mia giornata.
Ogni donna dovrebbe incontrare un uomo che la prenda per mano e la guidi verso la propria intimità. Un uomo in grado con un solo abbraccio di riconsegnarti una vita intera.
A parte che noi non lo avevamo scelto a tavolino, ma c'eravamo sempre misteriosamente cercati. In qualche modo, c'eravamo scelti su quel tram. C'era sempre stata fra noi una sorta di tacita alleanza. Sul tram, sin dal principio, fra tutte le persone io vedevo e notavo solo lei. Lei e tutto ciò che faceva, anche i più piccoli gesti. Le altre persone erano solo maschere per me, lei l'unico viso. Forse il segreto è che basta aprirsi un attimo. Come quei muri che si vedono per strada: da una piccola crepa spunta una piantina. Ero diventato come quel muro. Da una mia piccola apertura era nata una piantina di emozione e di curiosità. Era come se le altre donne, le altre storie fossero state come bei mazzi colorati di fiori che porti a casa e metti nel vaso. Gli cambi l'acqua tutti i giorno, ma pian piano appassiscono e lentamente muoiono. Michela invece era una piantina che cresceva.
Mi mancavano i due che eravamo stati, che non siamo più stati capaci di essere.