Continuiamo a ridere così. A parlare senza più sapere bene di cosa, né perché. Poi decidiamo di attaccare, promettendoci di sentirci domani. È un'inutile promessa. L'avremmo fatto comunque. Quando perdi tempo al telefono, quando i minuti scorrono senza che te ne accorgi, quando le parole non hanno senso, quando pensi che se qualcuno ti ascoltasse penserebbe che sei pazzo, quando nessuno dei due ha voglia di attaccare, quando dopo che lei ha attaccato controlli bene che l'abbia fatto veramente, allora sei fregato. O meglio sei innamorato. Che poi è un po' la stessa cosa.
L'amore non è e non può essere semplice affetto, non è abitudine o gentilezza, l'amore è follia, è il cuore che batte a duemila, la luce che scende di sera in pieno tramonto, e la voglia di alzarsi al mattino solo per guardarsi negli occhi.
Quando le parole non bastano più. Perché dentro brucia qualcosa che non si può dire... che non si riesce a dire. Quando chi hai di fronte invece di darti le risposte che vorresti, dice altro. Dice di più. Dice troppo. Quel troppo che è niente. Che non serve a nulla. E fa male il doppio. E l'unico desiderio è restituire quel dolore. Fare male. Sperando così di sentirsi un po' meglio.
E poi pluff, proprio come quella neve anche questo ricordo si scioglie. Non c'è mai un perché a un ricordo. Arriva all'improvviso, così, senza chiedere permesso. E non sai mai quando se ne andrà. L'unica cosa che sai è che purtroppo tornerà di nuovo. Ma di solito sono attimi. E ormai so come fare. Basta non fermarsi troppo. Appena arriva quel ricordo, allontanarsene velocemente, farlo subito, senza rimpianti, senza concessioni, senza metterlo a fuoco, senza giocarci. Senza farsi male.
E tutto il resto è rumore Bianco. ... Luci lampeggianti intorno a quell'unico punto. La moto del suo amico. Divise odiate e macchine della polizia intorno a Pollo, steso lì per terra, senza più la forza di ridere, di scherzare, di prenderlo in giro, di dire cazzate. Qualcuno misura qualcosa tendendo un metro. Qualche altro ragazzo guarda. Ma nessuno può vedere o misurare tutto quello che se n'è andato. Step si piega su di lui in silenzio, accarezza il volto dell'amico. Quel gesto d'amore che non si sono mai fatti in anni d'amicizia, che non gli è stato mai permesso. Poi sussurra piangendo: "Mi mancherai". E Dio solo sa com'è stato sincero...
Babi è ancora insonnolita e distratta quando improvvisamente la vede. Non crede ai suoi occhi. In alto, più in alto di tutte, sulla bianca colonna del ponte, una scritta domina le altre, incancellabile. È lì sul freddo marmo, azzurra come i suoi occhi, bella come l'ha sempre desiderata... [...] è lì, in alto, irraggiungibile. Lì dove solo gli innamorati arrivano: "io e te... Tre metri sopra il cielo".
- Questa volta ti sei addormentato eh? Non puoi negare amore... - - Cosa hai detto? - - Senti non rompere - Niki inizia a raccogliere i vestiti un po' imbarazzata. - No, no, aspetta, aspetta... - Alessandro si siede sul letto, con le gambe incrociate - Ripeti l'ultima parola... - Niki lascia cadere di nuovo tutto per terra e sale sul letto. Si mette con le mani sui fianchi, a gambe larghe, in piedi, e lo guarda da lassù. - Mi spiace. Ho deciso. E hai sentito bene. Scusa ma ti chiamo amore.
A volte, quando ami, accade che lo dici nel modo peggiore, perché se fosse tutto chiaro e limpido non sarebbe amore. Amore è confusione e passione e disordine e ancora tanto e di più. E non sempre, quando impazzisci dentro, sai aspettare.
Una storia non è fatta solo di un inizio e di una fine. C'è sempre qualcosa che la precede e qualcuno che la seguirà, oltre l'ultima parola. Una storia è un viaggio. E, quando non puoi partire davvero, quando mancano le mappe, ecco la fantasia. Fantasia. Possibilità. Il senso finale di mille altre storie, vere o presunte, vissute o solo raccontate e riviste poi con la fantasia. Una storia non è mai solo tua. È come un sasso gettato nell'acqua. Non sai dove arriveranno i cerhi e forse nemmno quanto ci metterà a toccare il fondo. Sai solo che un fondo c'è, dqa qualche parte laggiù e, quando il sasso lo raggiungerà, forse i cerchi non avranno ancora terminato la loro corsa, non avranno smesso di cercare mete. Per questo poi tutti ci sentiamo toccati da quei cerchi, abbracciati. Ci sentiamo parte di qualcuno he in realtà abbiamo solo sfiorato.