Scritta da: Francesca Zangrandi
È la normalità a spezzare il mio equilibrio.
Composta sabato 13 febbraio 2010
È la normalità a spezzare il mio equilibrio.
Non posso dire che mi hai rovinato la vita ma nemmeno che me l'hai resa migliore...
Mi faccio molte domande su Dio, per convincermi che non esiste; ma più ci provo e più credo in lui.
Che cosa c'è di sbagliato del volersi ammazzare?
Il mondo con le sue cattiverie non fa altro che incitarti a farlo ma poi, ipocrita, dice di tenere a te, di volerti aiutare.
È come se "lanciasse il sasso e nascondesse la mano".
Dico il mio male ma non passa...
Una parte di me vuole uscirne, vuole stare bene, non pensare a tutti questi rimpianti che mi riempiono di dolore...
Una parte invece non vuole perdere questo modo di vivere, così certo e sicuro...
Un'altra parte sa come potrebbero coesistere queste parti...
l'unico modo è soffrire la sofferenza altrui e non pensare alla propria...
Peccato che diventerebbe una dannazione eterna...
Voglio svuotare la mia mente, non voglio questi pensieri, voglio vivere...
voglio vivere...
Triste, per un attimo accaduto,
per un taglio fatto per paura,
per le ferite senza graffi visibili...
Per una forza troppo lontana e un illusione troppo vicina.
Amore non è solo te che devo perdonare... e nemmeno solo me stessa.
Mi guardi senza capire il vuoto dei miei occhi.
Cerchi in me delle parole, dei movimenti che ti dicano cosa stia pensando.
Vorresti entrare nella mia mente...
Non farlo!
Non voglio che tu veda le mie paure, le mie mille insicurezze.
Non voglio che tu entri nel mio delirio...
Sono immobile perché non posso più spiegare quello che mi succede dentro...
Non posso più credere che sia io la causa di tutto...
Non voglio più credere che sia tu la soluzione di tutto...
Ho provato più io la felicità di tutte quelle persone, invidiose, che hanno provato a privarmene.