Scritta da: Giuseppe Catalfamo
in Frasi & Aforismi (Amore)
La forma più bieca e losca dell'egoismo
è quella che tutti, con benevola ambiguità
chiamano amore.
Composta martedì 29 marzo 2011
La forma più bieca e losca dell'egoismo
è quella che tutti, con benevola ambiguità
chiamano amore.
Ma che Maya scrivo a fare!
Tronfio del mio non sapere.
Nulla occorre al saper "vivere".
Il futuro è uno,
solamente uno!
Ecco.
Muoio.
... e mi sembra di non aver neanche apparecchiato.
Desiderare la "Grande Amicizia" è un anta.
Desiderare il "Grande Amore" l'altra anta.
Il "Grande Portone" della solitudine.
Prestando fede nelle dichiarazioni della Lewinsky parrebbe che il "gingillo" di Clinton non andrebbe oltre i 9 centimetri.
Del vecchio, ma anche del nuovo, regime comunista cinese niente traspare, però più d'una voce dimensiona il pene di Mao in 7 centimetri.
Adolfo sfarfallava in gusti passivi curvando dal pedofilo all'incesto determinati dall'impotenza di quel pene tanto sottile quanto corto.
Troppe vite in pochi centimetri.
Proporrei una legge che vieta il comando a chi dotato meno di 18 centimetri.
Il gesto galante di far passare prima le donne, si perde nella notte dei tempi (si riscontra anche in natura, ad esempio nei topi).
Và chiarito che non c'è nulla di galante in questo comportamento,
anzi, è l'atteggiamento più vile ch'io conosca perché volto a sacrificare, in caso di pericolo, l'essere più debole.
Tre anni alla fine della legislatura. Tre anni "decisivi" per portare a termine la "rivoluzione liberale" che comprende le riforme delle istituzioni, della giustizia, del fisco e persino la vittoria su una malattia come il cancro. Silvio Berlusconi, dal palco di piazza San Giovanni.
N.d.R.
Queste parole han fatto capire che non solo in amore ed in guerra tutto può esser lecito.
Anche in politica quando non si hanno argomentazioni, quando la credibilità può esser equiparata a quella di Babbo Natale, quando il politico ha perso anche l'ultimo 'asino express' della dignità, ecco far breccia l'ultimo insulto infame vomitato sulle canottiere dei lavoratori, sui seni delle madri che allattano, sugli occhi velati di tristezza di anziani che credono come bimbi.
La vittoria sul cancro nei prossimi tre anni?
Maledetto infame senza un briciolo d'onore, non è una partita del Milan, non promettere cose che non puoi promettere, che non conosci neanche giocando sulla pelle e sulla dignità di chi soffre... non puoi pezzo di stronzo, questo schifo se il destino avesse un disegno dovrebbe colorare i tuoi organi, la mente fuxia lo è già.
Giuseppe Catalfamo.
Genova.
Certo che la "vita" sia un errore, il suo senso sarà rendere al cosmo i minerali di cui per qualche bislacco incidente abbiamo usufruito per breve ed inutile prestito.
Certo che il tempo sia invenzione umana, tributo all'altare del "sistema"... come il salario.
Il Tempo, quello vero, quello che non c'era prima del Big Bang, prima della luce, prima dell'evolversi dello spazio – è inconcepibile come potesse non esserci prima d'esser creato – esisterà da qualche parte un nucleo, ma anche una piramide, perché no, una medusa pelagia, insomma un'Entità che di suo possiede ogni elemento occorrente per "costruire" questo universo, ogni elemento, dai minerali alla luce, dall'acqua al Tempo; per l'Entità il Tempo è qualcosa che si può usare, plasmare, stringere, allargare, malleabile come morbido metallo, elemento come tanti, "sempre esistito". Partiamo sempre dai concetti "inizio" e "fine" per spiegare l'origine della vita, il cosmo non conosce queste due parole che sono i confini del nostro limitato vedere, inesistente capire, inutile esistenza, "sempre" esistere "finire" "iniziare" sono piccoli concetti umani, mortali, che certamente l'Entità non concepisce, probabilmente non esiste un'origine.
Il corpo è glomerulo di zinco, selenio, sodio, magnesio: se all'interno vi fosse un'anima, beh, l'avrebbe anche uno scoglio, una calamita potrebbe averne due.
Pazzo?
Alla stregua d'asserire a dogma che l'uomo nacque dal fango, e, "fanghizzato", una costola creò la donna; disertore di resurrezione sfuggo al "fango" sposando il "Nulla".
Sindacando, a livello atomico non esistono neanche i colori...