Scritta da: lafiorentina
in Frasi & Aforismi (Poesia)
Scrivere è aprire la propria casa, sopravvivere al tempo che divora.
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Scrivere è aprire la propria casa, sopravvivere al tempo che divora.
Scrivere è incidere solchi asimmetrici sulla pelle di un altro.
Scrivere è violentare il passato, è uno stillicidio di memoria artefatta e deliziosa.
Accade che un giorno ti guardi allo specchio e non sei più tu. Osservi la fronte più ampia, il pozzo più scuro degli occhi, ti soffermi sull'intreccio sottile di rughe. Capisci di essere solo, non di esserlo diventato ma di esserlo stato da sempre. Si nasce e si muore soli, due eventi grandiosi con un unico protagonista e tra questi si evolve la vita che spesso è un monologo contraddittorio nel continuo tentativo di ovviare alla solitudine, un cercare di uscire da questa realtà intrinseca. Si tendono mani, si trovano occhi, si ascoltano voci, tutto per sentirsi meno perduti. L'errore più grande è voler mettere la propria felicità nelle mani di un altro. L'errore più grande è illudersi di non essere soli.
Scrivo poesie per te che stai leggendo ora, lettore senza nome e sconosciuto amico. Le scrivo perché sono vivo, respiro, penso e credo; perché la Vita è la perfetta poesia, la più splendente e disperata, è quella ancora da cantare, quella che mai scriverò.
Lei non è più tua. Non siete più vostri e forse non lo siete mai stati. Non vi appartenete più, condividete un armadio, un letto e un bagno ma non vi appartenete. Irrimediabilmente lontani, anche se conoscete a memoria ogni anfratto di voi, ogni ruga e ogni particolare dei vostri corpi. Ognuno è ormai una scatola chiusa, un bunker blindato senza finestre. Ti guardi la mano sinistra come se tra le linee del palmo ci possa essere quella che definirà la durata del vostro amore, una specie di garanzia di proseguimento e una prova tangibile di caducità.
Ho bisogno di un sogno, che possa squillare di gioia.
Ho bisogno solamente di qualche verità. Un solo simbolo, ma eterno.
Mi accorgo che la poesia è come una mosca catturata in un bicchiere, che ronza e sbatte contro il vetro senza fermarsi mai.
Pensavi alla pioggia di notte e ad un ombrello rosso. Pensavi a due occhi di cielo e a come un destino benevolo te l'avesse improvvisamente donata su un dorato vassoio. A volte la vita ci riserva sorprese bellissime e inaspettate, regali inconsapevolmente ricevuti che nemmeno meritiamo.
"Sei tutto ciò di cui ho bisogno."
Sorrideva. Col dito ti sfiorava la fronte, ti toccava come un oggetto raro e prezioso.
"Tu sei la risposta al perché del mio essere donna."