Scritta da: Andrea Manfrè
Ad ogni uomo volgare sembra duro il morire, ma al saggio è dolce e prosperare che una vita migliore finirà le pene di questa.
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Ad ogni uomo volgare sembra duro il morire, ma al saggio è dolce e prosperare che una vita migliore finirà le pene di questa.
Si è fabbricata l'homo sociale una sì gran folla di fattizi bisogni, e da Isa in tante parti la sua sensibilità, che deve essere sempre infelice se egli non è sempre occupato.
È la noia un sentimento proprio dell'uomo socievole (ignota affatto al selvaggio) di cui la sola occupazione può liberarlo, o almeno alleggerire i suoi colpi.
I beni e i mali della vita umana riescono grandi e piccoli secondo che piace alla nostra fantasia di rappresentargli.
Una vecchiaia immatura ed inquieta è la pena di chi ha passata una gioventù sregolata e voluttuosa.
Chi sa occuparsi a un ripiego sicuro contro la noia, quel sentimento molesto che ci avvilisce ai nostri occhi, e che avvelena il piacer della vita.
L'uomo ozioso è un'infelice, cui aggrava il peso della propria esistenza, e che non avendo in che distrarsi, sente al vivo i più piccoli mali che l'accompagnano.
La circospezione si garantisce da molti mali, ma se ella eccede, togliendoci il coraggio di parlare viene anche a privarci di molti beni.
Non è tanto nostro amico chi compiange le nostre disgrazie, quando chi non invidia le nostre fortune.
Piacerà sempre poco agli altri ci piace troppo se stesso.