Sono molti gli affamati. Fame vera, fame di sentimenti e valori, di desideri. Sono quegli stessi affamati che, qualora venisse dato loro un tozzo di pane, non lo condividerebbero mai con chi gli sta accanto e sta per morire di stenti, per il puro gusto di sentirsi i re del niente nel possedere quel pochissimo che, comunque, all'altro manca ed esercitare un fittizio potere fatto di alterigia e superbia.
Si deve sempre prendere coscienza di quel che non si sa essere, di quel che non si sa fare, di dove non si può arrivare, di come non si sappia arrivare.
Non mi vergogno di quello che sono, ma di quello che non sono, di quello che "avrei", "sarei" e delle ipotesi condizionali e condizionate, indicativo presente di un passato remoto imperfetto. Analisi di un periodo in cui protasi ed apodosi difficilmente sono consequenziali, un ablativo assoluto che mi strangola gli slanci verso il futuro.
Parto dall'idea, forse limitante, stando al grande male di vivere che rinvengo tra i pochi eletti che possano contare sulla bellezza mentale, che chi abbia intelligenza da vendere e la testa pensante, quella dove dentro si affollano scriteriati punti di vista sulle ovvietà esistenziali che non sfiorano neanche di striscio la cognizione dei più, allora, ci possano essere tante motivazioni, ispirazioni, "tendenze a", tra le più disparate, tra le meno attinenti ed aderenti alla realtà, ma ci sono, tragicamente ed in questo "tragicamente", anche un po' imbastardito dal "dannatamente", io ci ritrovo la mia motivazione ad essere.
E mi guardo e penso alle donne che non amano, ma si costringono a fingere per mettersi negli occhi il desiderio aiutato dal trucco. Troppe ombre, tipiche di chi avanza ed inciampa spesso perché volta la testa all'indietro. Paura. Si corre più forte per fuggire, ma sembra di farlo a vuoto dentro una ruota che ti da la sensazione di proseguire, ma che in realtà, ti tiene sempre fermo al punto di partenza. Altro copione. Ciak, si gira!
Il cuore fa male per nevralgia. Irrora ed irradia fino alla testa, fino al pensiero, fino alle ossessioni, fino al sonno della notte, fino agli incubi, fino alle paure.
Incontri persone che sono belle, belle davvero. Capita che arrivino dopo una bufera di vita che ha spazzato via la capacità d'amare, il cuore, le sensazioni positive, la voglia di lasciarsi andare. Non ci si ricorda più come si sorride, come ci si lasci sfiorare la mano, come possa essere rifugio anche un solo abbraccio. Le parole ti arrivano, sono per te e tu pensi che stia parlando di qualcun altro, tanto non credi più a niente. Credi solo al tuo cuore al centro del petto che, ad ogni battito, sdrucciola perché pietra.