Certi rapporti umani sono talmente malati da chiudere dentro un malessere psichico fatto di vizi, dipendenze, recriminazioni, pretese, proiezioni di colpe, gioco di identificazioni tra vittime e carnefici.
Stabilisci se qualcosa sia necessario o meno secondo i parametri del: quanto mi Và, quanto non mi Và? Quanto mi piace, quanto no? Secondo me, per esperienza, bisogna più seguire il gusto, il necessario imbriglia dentro le cesoie del sacrificio.
È che quando ci si incrocia per le fortuite e fortunate strade della vita, brillano gli occhi a riconoscere le persone a noi simili che accogliamo dentro silenziosamente come per un tacito accordo dato in altro tempo ed in altro luogo e la "scorza" cade perché brillano gli occhi colpiti dal bagliore altrui. Ci si espone così al rischio che vale sempre la pena di correrlo perché se il rischio c'è e la paura anche ci siamo anche noi.
Se ci facessimo ispirare dall'innamoramento prima che dalla passione e, ancor prima che dall'innamoramento, dall'amore vero e proprio, probabilmente non ci sarebbero cadute e, di conseguenza, sforzi immani per rialzarsi.
Cercasi cuore buono con il coraggio di amare ciò che vuole e non ciò che vogliono gli altri o ciò che sarebbe più giusto amare; vendesi voglia di stare bene insieme, condividere, rispettarsi, aver fiducia l'uno nell'altro, non tradirsi; cedesi ogni cosa bella della vita perché gustata in due è ancora più bella; affittasi tutte le stelle del cielo.