Scritta da: Mariella Buscemi
in Frasi & Aforismi (Amore)
Io mi immergo nelle persone, non mi basta nuotarci in superficie, più scendo in profondità più incontro certe parole, come certi silenzi, alcuni sono invasivi: invasano!
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Io mi immergo nelle persone, non mi basta nuotarci in superficie, più scendo in profondità più incontro certe parole, come certi silenzi, alcuni sono invasivi: invasano!
C'è chi vive il piombo e chi vive l'oro, entrambi sono tempi che ci appartengono. Ciò che accomuna questi due momenti sono l'egoismo, la meschinità, la grettezza, l'individualismo che assumiamo in entrambi. Il piombo col suo peso ci anestetizza da ogni sensorialità, costruendo un granitico cinismo; l'oro ci rende avidi, paurosi di poter perdere le nostre ricchezze e altrettanto cinici per le sofferenze altrui, come se il male degli altri potesse contaminarci e farci cadere in povertà. Entrambi i tempi si esprimono con l'urlo primordiale che è dentro noi, la voce straziante dei no al male del mondo che si risveglia.
Lode alla vita, alla sua magnificenza, all'imperturbabilità del tempo che passa sospinto dal vento che spazza via solo la materia, l'effimero alito del futile e non ha potere solo sulla memoria, l'anima ed il cuore; lode alla vita quando la passione ci abita da dentro e trova espressione e senso in quello che amiamo e nasce con noi ancor prima di poter comprenderlo secondo la coscienza del linguaggio. I miei pennelli sono i colori, le parole le setole dei pennelli, la mia tavolozza è la mia testa strampalata.
È quando le persone si sentono di dover fare sermoni sulla sincerità e sulla propria onestà d'animo che ci stanno intimamente rivelando di non fidarci di queste loro virtù.
Nei meccanismi di quest'era digitale, si fa copia ed incolla anche di sentimenti.
Certi amori sono come foglie d'autunno, inebriate dalle dolci primavere, arse dalla calura estiva, vanno incontro a freddi inverni. Si staccano dai loro rami, hanno ancora i colori più caldi, volteggiano nell'aria ancora per un po', deboli, secche, levate dalla brezza e capitolano in terra calpestate da chi batte lo stesso viale.
E siamo piccole scialuppe in questo mare burrascoso, il tentativo è quello di salvare noi stessi. Il mare è per gli indomiti ed i temerari. L'impavido coraggio ci fa resistere al canto delle sirene, i vortici non devono risucchiarci.
Sai che penso? Che ricerchiamo le meteore, le bugie, gli inganni, ciò che più di superficiale, bieco, meschino, effimero, fugace, sciocco esista a questo mondo. Perché? Semplicemente perché non abbiamo voglia d'altro e ricercare ed accostarci a questo può portarci ad allontanarci velocemente in modo giustificato, passando da una cosa all'altra senza problemi, stordendoci, delegando colpe e responsabilità, facendoci addirittura commiserare dagli altri, uscendone come eroi con medaglie al petto. La gente s'affeziona a coloro i quali appaiono travagliati e dissipati, sofferenti e persi, battuti ed umiliati. È tutto un meccanismo perverso.
Sperare è il pane delle emozioni.
Vorrei che Qualcuno senza mille camuffamenti si avvicinasse e mi scegliesse; non voglio scegliere, vorrei essere scelta, ma non per essere priva di volontà ed accordarmi al volere di qualcuno, ma per essere vista ancora prima che io possa riuscire a scorgere.