Scritta da: Mauro Lanari
Penso in tempo reale e immagino in tempo irreale.
Composta giovedì 30 agosto 2012
Penso in tempo reale e immagino in tempo irreale.
Il dissesto economico nostrano è il tipico patrimonio all'italiana.
Il turbocapitalista non presta attenzione. L'affitta.
Siamo una pratica di burocrazia cosmica, un atto protocollare d'oltre dieci miliardi d'anni.
Il truffatore raggira gl'ostacoli.
La filosofia della storia novecentesca ha finalmente messo in discussione il rapporto fra noi e il passato. Vero che, per la dirla con Bernardo di Chartres, "Siamo come nani sulle spalle di giganti", ma vero pure ch'altrettanto spesso i giganti stanno sulle nostre (s)palle e ci zavorrano impedendoci di crescere col retaggio d'ideologie culturali a dir poco sbagliate, superate, depistanti.
Il "primogemito" non si scorda mai.
I bambini s'addormentano sereni facendosi leggere una favoletta. Gli adulti pregano.
La brutta notizia per un anticonformista è che, non essendo disponibil'i controfattuali e quindi le ver'analisi comparative, differenziali, matriciali, non ha il diritto di sostenere che un mondo di disadattati poss'essere migliore d'un mondo di normalizzati e omologati. La bella notizia è che l'analogo intoppo val'anche per i conformisti.
Credo che lo scarafaggio sia l'essere vivente con maggiori capacità adattive, cioè con più possibilità di sopravvivenz'al mutare delle condizion'ambientali. Kafka l'aveva già intuito ne "La metamorfosi", 1915.