Amare l'inverno come se fosse un adolescente difficile, emarginato, incompreso; amare l'inverno con tutto il calore che non ha, ma che vorrebbe donare; amare l'inverno per la tramontana che mi spettina i pensieri, per la neve che ovatta i silenzi imbiancando strade, case, emozioni.
Mi sto talmente assuefacendo alla maleducazione che quando uno sconosciuto mi dice buongiorno, credo che questi abbia un non so che di obsoleto; è il paradosso della normalità travestita da eccezione.
Ogni scelta è un bivio, ogni bivio è un'alternativa, ogni alternativa è una rinuncia, ogni rinuncia è un rimpianto. Attenzione a non sporcarti perché ogni scelta è unta di milioni di vite non vissute.
Una coppia di anziani che attraversa la strada sostenendosi a vicenda, lenti, timorosi e impacciati. Ecco, questo è l'amore, tutto il resto è pour parler.
Si chiama eremofobia la paura persistente, anormale e ingiustificata di essere da solo. Ha come effetto collaterale il fidanzamento compulsivo. Si finisce per essere soli in due.