Scritta da: Michele Gentile
Minaccio di vivere, ed è questo che atterrisce i miei demoni.
Composta martedì 27 novembre 2012
Minaccio di vivere, ed è questo che atterrisce i miei demoni.
Aiutami. Non scorge approdi questo vascello fantasma.
Fuggire da me stesso? Perché no! È l'unico posto dove posso tornare quando mi pare.
Altro non sono che una realtà taciuta, abbandonato persino dai rimorsi abito la stanchezza di troppi mari.
Io sono nessuno ma spesso è proprio nessuno che i giganti temono maggiormente.
Appartengo al nulla, alla possibile ragione di un passato imperfetto.
Non possiamo sconfiggere il destino ma possiamo imporgli gravi perdite!
La ruffianaggine è la virtù del miserabile.
Una stella lascia impronte che il mare non sa cancellare.
È poesia quando l'attimo implora l'infinito di fargli compagnia in un sospiro.