Scritta da: Emiliano Ercoli
Nel matrimonio per farsi compagnia bisogna essere in tre; due è come esser soli.
dal libro "L'importanza di chiamarsi Ernesto" di Oscar Wilde
Nel matrimonio per farsi compagnia bisogna essere in tre; due è come esser soli.
Le donne si difendono attaccando, ed i loro attacchi sono fatti di strane e brusche capitolazioni.
L'unico modo per resistere alle tentazioni, è cedervi.
Scrivo perché lo scrivere mi dà il più grande piacere artistico possibile. Se la mia opera delizia pochi eletti sono gratificato. Per quanto riguarda la massa, non ho alcun desiderio ad essere un romanziere popolare. È di gran lunga troppo facile.
Anch'io avevo le mie illusioni. Pensavo che la vita sarebbe stata una commedia brillante, e tu uno dei suoi molti e affascinanti personaggi. Scopersi che era una tragedia repellente e ignobile e che la sinistra occasione del grande colpo di scena, sinistra nella concentrazione della sua mira e nell'intensità del suo maligno volere, eri tu, spogliato di quella maschera di gioia e piacere da cui non meno di me eri stato ingannato e fuorviato.
L'anima nasce vecchia ma ringiovanisce: questo fa della vita una commedia. Il corpo nasce giovane ma invecchia: questo fa della vita una tragedia.
La gioia suprema di essere padre è intesa veramente da pochi uomini; la maternità invece, da tutte le donne, anche le più depravate.
C'è una sola classe dell'umanità che tiene al danaro molto più dei ricchi: i poveri. Il povero non può tenere ad altro. Questa è la miseria di essere povero.
Era sempre in ritardo, per principio, essendo una delle sue teorie che la puntualità è la ladra del tempo.
È molto meglio essere bello che buono; ma è meglio essere buono piuttosto che brutto.