Scritta da: Silvana Stremiz
in Frasi & Aforismi (Cucina)
A tavola perdonerei chiunque. Anche i miei parenti.
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A tavola perdonerei chiunque. Anche i miei parenti.
La coerenza è l'ultimo rifugio delle persone prive d'immaginazione.
Chi vive più di una vita muore più di una morte.
Un soggetto che è bellissimo in se stesso non ha nessuna suggestione per l'artista. Manca d'imperfezione.
Non smettere. Ho bisogno di musica stasera. Mi sembra che tu sia il giovane Apollo e io Marsia che ti ascolta. Ho i miei dolori, Dorian, dolori di cui non sai nulla. La tragedia della vecchiaia non è l'essere vecchi, ma l'essere giovani. La mia sincerità a volte mi stupisce.
[...]
Mio caro ragazzo tu cominci a moraleggiare. Presto ti dedicherai alla conversione delle anime e al risveglio religioso degli spiriti, mettendo in guardia il mondo contro tutti i peccati di cui ti sei stancato. Sei troppo incantevole per farlo. Inoltre, è inutile. Tu ed io siamo quello che siamo, e saremo quello che saremo. Quanto al fatto di essere avvelenati da un libro, è una cosa che non sta né in cielo né in terra. L'Arte non ha alcuna influenza sull'azione. Annienta il desiderio di agire. È superbamente sterile. I libri che il mondo chiama immorali sono libri che mostrano al mondo la sua vergogna. Ecco tutto.
Era sempre in ritardo, per principio, essendo una delle sue teorie che la puntualità è la ladra del tempo.
Una domanda non è mai indiscreta, una risposta può esserlo.
La gente ama molto dare quello che avrebbe più bisogno di ricevere; è quello che io chiamo un abisso di generosità.
Non lasciatevi ingannare da coloro che criticano la condotta di vita di un autore. Essi tenteranno in ogni modo di scorgere cattivi significati nei testi che ha scritto, di trovarvi un concetto immorale, di criticare un verso in base ad un'azione che ha commesso, di marchiare con parole di fuoco una sua frase, ritenendo che sia scandalosa. Diffidate da costoro, poiché la vera condotta ignobile è la loro.
Essere sul chi va là è vivere, farsi cullare da certezze è morire.