Scritta da: Paola Melone
Chi tende a generalizzare, attinge le parole da un'unica fonte: l'ignoranza.
Composta venerdì 26 agosto 2011
Chi tende a generalizzare, attinge le parole da un'unica fonte: l'ignoranza.
La ragione e il torto sono i protagonisti di una commedia, dove l'indifferenza è l'unico spettatore che mostra le spalle alla scena.
Non pensare di cogliere un frutto sano da una pianta malata.
Non so: e questo è tutto quello che so.
Non basta, non basta esserci. Troppo comodo prendere ciò che ci viene concesso, non si sa da chi, non si sa perché e portarlo sulle spalle, come un sacco, colmo non si sa di che cosa. È che quel sacco va riempito, non di tutto, non di niente, ma di poche cose, dell'essenziale. Riempito di sogni perché è di nuvole che siamo impastati, non di carne e di ossa, né di pietre, immutevoli, immutate. Siamo intessuti di molecole oniriche, di silenzi e di passioni, di sguardi nascosti e rubati all'evidenza. Siamo pennellate sfumate su una tela, bianca, pura, noi il pennello, noi il colore, mai uniforme, questo è il segreto. Ho riempito il mio sacco di nebbia, ho colorato la mia tela di infinite sfumature e l'ho imbrattata. Mi riconosco in ogni colore e in ogni viso che ho incontrato, ogni cosa mi appartiene, è me, anche il meglio, soprattutto il peggio. Fastidiosa come una seduta scomoda, ma leale, è tutto quello che posso offrire: verità e sogni.
L'amicizia è sentirsi a casa, pur non essendo tra le proprie mura, è indossare gli abiti di un'altra persona e accorgersi che ti appartengono.
Voglio un amore unico, un amore che sia fatto di allegria e di buonumore, un amore che sappia di risate perché a far piangere son capaci tutti.
Quando ami di una persona il suo peggio come se fosse il suo meglio, ecco: questo è amore.
La porta del cuore non ha serrature né chiavi e si apre solo dall'interno.
Un abbraccio è la caduta silenziosa di un muro.