Scritta da: Rossella Porro
Sul ciglio
di un dirupo stendi le tue ali
argentee nel sole
mattutino
anche questa notte
è passata.
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Sul ciglio
di un dirupo stendi le tue ali
argentee nel sole
mattutino
anche questa notte
è passata.
Puntuale arrivò la pioggia, buia e cupa, fredda come doccia gelata...
l'avevo attesa... sapevo che sarebbe arrivata, immobile me ne stavo con un nodo alla gola che mi strozzava, ma non affogava... perché l'acqua affoga se ci si immerge.
Questo andirivieni di illusioni... mi uccide.
Se vuoi vedere il brutto in ogni cosa non farai nessuna fatica, tutti sono capaci a farlo, ma il difficile è trovare qualcosa di bello dove tutti vedono il brutto e io ti sfido a farlo.
Non chiamare amico chi sa solo lusingarti perché il vero amico è chi non teme di biasimarti.
Tra le pareti del sottovia della stazione di muro in muro è rimbalzato un "ti amo" urlato a squarciagola. Ma l'amore va urlato? Io voglio che sia sussurrato, all'orecchio pronunciato, come un segreto da custodire, serbare da occhi indifferenti, da svelare a chi possiede già la chiave di quel mistero che è il nostro cuore.
Al ciarlare e al salotto preferisco una buona tazza di tè e la compagnia di un libro.
Un giorno di sole, un saluto cordiale, una madre che ascolta il suo bambino, un fiore che sboccia, un gatto che si stiracchia, il profumo del pane, i tuoi occhi persi nei miei: sono le piccole cose che mi rendono felice.
Non mi lascio conoscere da chi non vuol farsi conoscere.
Certe strade di periferia per quanto tu le possa attraversare ti saranno sempre estranee, non hanno memoria da raccontare.