Non si può parlare d'amore con timore soffocante, l'amore ha bisogno di spazi, vuole urlare, straripare, invadere e possedere... e se questo non è possibile, allora si fa spazio dentro di te, fino a consumarti.
Nel corso della vita, ciò che veramente plasma il nostro essere, sono i dolori e gli errori, se riusciremo comunque a farne tesoro, questo ci permetterà di essere più tolleranti, magari sembreremo felicemente rassegnati, ma in realtà avremo soltanto trovato la pace nelle piccole cose, senza dover per forza inseguire ambizioni che alla fin fine servono solo a soddisfare il nostro ego.
Arriva la sera, e le fatiche diventano silenzio, e il silenzio vociare di pensieri che si affollano nella mente. Starei bene anche se la vita fosse fatta solo di sere, perché è in questo vociare e in questo silenzio che ritrovo me stesso, quell'io perduto, sopraffatto dall'ego e plasmato da un tempo senza più attimi.
In fondo la morte, è senza dubbio la compagna più fedele; quella che durante la vita ti dà gli stimoli per osare, e che nel momento estremo ti prende sottobraccio, mentre ti allontani da tutti gli altri.
Oggi è una di quelle giornate in cui avrei voglia di essere compreso... avrei voglia di sguardi, di mani che si sfiorano, abbracci morbidi, di occhi negli occhi e... non una parola, perché sarebbe superflua.