Scritta da: Violetta Serreli
Il bambino è sempre spontaneo, ma non necessariamente sempre sincero.
Composta lunedì 26 novembre 2012
Il bambino è sempre spontaneo, ma non necessariamente sempre sincero.
Ci sarà un giorno di cieli astratti e ali argentate che culleranno il nostro riposo. Ci sarà un giorno in cui l'unica fatica sarà amare eternamente e in cui un sorriso non dovrà più proteggere la tristezza. Ci sarà un giorno in cui saremo noi ad essere felici.
Sappi che il fango non ti risparmia, se sei parte di una frana.
Non sono più io, quella che sorride. Io sono l'ombra dell'intolleranza alle mie gioie. Non ho alibi per la mia cattiveria. Mi odio al punto da fingere che mi sia rimasto un briciolo di stima. Non ne ho per me, non ne ho per nessuno. Ho solo questo inutile, finto e riprovevole sorriso.
Capita di ritrovarsi a piangere senza motivo. Come se, inconsapevoli, vivessimo un dramma interiore. Come se tutti i finti sorrisi che distribuiamo durante il giorno, si trovassero a fare i conti con la nostra fragilità. È qui che si incontrano le persone che non abbiamo più vicino, quelle che amiamo, quelle che non vorremmo e quelle che non conosciamo. È qui che non possiamo nasconderci. Perché io non so nascondermi, dietro il mio pianto. Mi capita di piangere, e di non voler esistere, mai più, per sempre, in mezzo ad altri. Ma sola, sola sì. Per non nascondermi dietro al mio pianto.
Non avevo più avuto il tempo di specchiarmi. Tutti questi anni, passati senza desideri, senza impulsi. Sola, senza un sorriso. Stamattina mi son detta: che voglia di amare, di gridare, di gioire. Avrei voluto giocare con la mia immagine allo specchio. Non c'è più tempo, dissero i miei occhi. E mentre soffocavo un pianto silenzioso, le mie rughe risolvevano l'enigma della mia disperazione. Quanti anni? Potrebbero essere cinque, come sessanta. Ho soffiato via la mia vita per distrazione, e gli anni mi hanno attraversato dentro, togliendomi ciò di cui più avrei avuto bisogno: la coscienza, la possibilità di una scelta.
A volte ci si stufa di comprendere gli altri, quando ci si accorge che la cortesia non è ricambiata.
Da qualche parte, in questo momento, una donna crede alle parole del tuo uomo. Quando tu inizi a non crederci, non è più il tuo uomo da un pezzo!
Ogni tanto le vorrei stringere quelle amiche a cui il tempo non ha lasciato che lo spazio di un ricordo.
Tronfi della propria ipocrisia, calpestando la vita degli altri. Senza odio, senza amore, senza un'umana tensione a preservare la propria dignità. Senza responsabilità, senza futuro. Senza aver mai vissuto.