Scritta da: Jean-Paul Malfatti
in Frasi & Aforismi (Comportamento)
Dubitare di se stesso è il dubbio più dubbioso di tutti i dubbi.
Composta sabato 15 dicembre 2012
Dubitare di se stesso è il dubbio più dubbioso di tutti i dubbi.
Non fermarti mai di fronte all'apparenza. Sarebbe troppo semplice ma soprattutto troppo comodo vedere solo ciò che ci fa comodo vedere.
Non capirò mai coloro che si lamentano della loro vita, del loro partner, dei parenti, degli amici, del lavoro, dei conoscenti, eccetera e non fanno assolutamente nulla per cambiare il loro stato, che diamine, possibile che non ci sia niente che gli piaccia?
Tieniti pure, il tuo odio, il tuo potere, la tua grandezza di chi si crede di abbattere tutto e tutti, tieniti tutto tanto non avrai niente: un cuore un amore che ti aspetta.
Gratitudine, onestà, lealtà, cameratismo, perbenismo, altruismo, valori morali e giustizia sono comportamenti e virtù inversamente proporzionali al progresso scientifico in generale. Se dovessero avverarsi le profezie dei Maya, cambierebbe l'ordine delle cose?
Quando venni la prima volta tra gli uomini commisi la stoltezza degli eremiti, la grande stoltezza: mi misi sul mercato.
E quando parlai a tutti, non parlai a nessuno. E la sera, i miei compagni erano funamboli e cadaveri; e io stesso ero quasi un cadavere.
Ma il mattino seguente mi portò una nuova verità: fu allora che imparai a dire: "Che mi importa del mercato e della plebe e il chiasso della plebe e le orecchie lunghe della plebe?"
E voi, uomini superiori, questo imparate da me: sul mercato nessuno crede agli uomini superiori. E, se proprio volete parlare lì, sia pure! Ma la plebe ammiccherà: "Noi siamo tutti uguali!"
"O uomini superiori, non ci sono uomini superiori, noi siamo tutti uguali, l'uomo è uomo; davanti a Dio, siamo tutti eguali!"
Davanti a Dio! - Solo che questo Dio è morto. Davanti alla plebe, invece, non vogliamo essere eguali. O uomini superiori, andate via dal mercato!
Davanti a Dio! - Solo che questo Dio è morto. O uomini superiori, questo Dio era il vostro più grande pericolo.
E, tanto per cominciare, chi non sa che la prima età dell'uomo è per tutti di gran lunga la più lieta e gradevole?
Ma che cosa hanno i bambini per indurci a baciarli, ad abbracciarli, a vezzeggiarli tanto che, persino il nemico presta loro soccorso?
Che cosa, se non la grazia che viene dalla mancanza di senno, quella grazia che la provvida natura s'industria d'infondere nei neonati perché con una sorta di piacevole compenso possano addolcire le fatiche di chi li alleva e conciliarsi la simpatia di chi deve proteggerli?
E l'adolescenza che segue l'infanzia, quanto piace a tutti, quale sincero trasporto suscita, quali amorevoli cure riceve, con quanta bontà tutti le tendono una mano!
Ma dove, di grazia, questa benevolenza per la gioventù? Di dove, se non da me? È per merito mio che i giovani sono così privi di senno; è per questo che sono sempre di buon umore. Mentirei, tuttavia, se non ammettessi che appena sono un po' cresciuti, e con l'esperienza e l'educazione cominciano ad acquisire una certa maturità, subito sfiorisce la loro bellezza, s'illanguidisce la loro alacrità, s'inaridisce la loro attrattiva, vien meno il loro vigore. Quanto più si allontanano da me, tanto meno vivono, finché non sopraggiunge la gravosa vecchiaia, la molesta vecchiaia, odiosa non solo agli altri, ma anche a se stessa. Nessuno dei mortali riuscirebbe a sopportarla se, ancora una volta, impietosita da tanto soffrire non venissi in aiuto io [...]. Se poi qualcuno vuol sapere come opero questa trasformazione, neppure su questo farò misteri.
Conduco i vecchi alla fonte della mia ninfa [...]. Lì, bevute a grandi sorsi le acque dell'oblio, un poco alla volta, dissipati gli affanni, torneranno bambini.
Ci sono due momenti nella vita di un uomo in cui egli non dovrebbe speculare: quando non può permetterselo e quando può permetterselo.
Il signor K. ha posto le seguenti domande: ogni mattina il mio vicino fa suonare il grammofono, perché lo fa suonare? Perché fa ginnastica, mi dicono. Perché fa ginnastica? Perché ha bisogno d'esser forte. A che scopo dev'esser forte? Perché deve vincere i suoi nemici in città. Perché deve vincere i suoi nemici? Perché vuol mangiare.
Dopo aver sentito che il suo vicino suona per far ginnastica, fa ginnastica per esser forte, vuole esser forte per abbattere i suoi nemici per mangiare, il signor K. pose la sua domanda: perché mangia?
Io non sono nessuno: pienamente consapevole! Purtroppo, c'è chi crede di essere qualcuno. Puntualmente arriverà Tutto, che tutto può. Attendo fiducioso.