Oggi vorrei regalare una carezza e un abbraccio, a chi è preso dallo sconforto. A chi sta vivendo un momento particolarmente e vorrebbe tanto sentirsi dire stai tranquillo tutto passerà. A chi nonostante tutto non perde mai la speranza e dire "il sole tornerà".
Il sole muore tutte le sere e rinasce ogni mattina; ci sono i momenti bui, ma senza di quelli non puoi goderti quelli luminosi.
Ho imparato che la prigione esiste anche per chi non ha commesso nessun reato. Ho imparato che i reati sono quelli che impediscono alle specie viventi di vivere un vita degna, di essere vissuta in amore, in fratellanza e vicinanza a Dio.
Mi hanno messo in carcere - forse - senza aver commesso nessun reato. Forse... l'unica mia colpa: averli seguiti, nella corsa verso il baratro, senza pormi alcuna domanda. Oggi è superfluo, chiedersi "perché?". Adesso è tempo di sole risposte. Cercando seriamente, di dare un senso alla vita, all'esistenza.
La prigionia eccelle là dove l'anima rimpiange le quattro mura del destino.
C'è stato bisogno di un virus per riscoprirci uniti. Un solo grido al cielo... un unico volo senza confini... una speranza condivisa. È così semplice la vita.
Torneremo a sentire la freschezza del mare, come i bambini che lo sfiorano per la prima volta. Torneremo ad emozionarci, ma stavolta sarà per sempre.
Per superare gli attuali gravi problemi, dobbiamo spostare il pensiero da ciò che ci manca (libertà) a ciò che abbiamo (amore, salute, speranza...) e a ciò che potremmo fare per chi sta peggio di noi. Questo è il modo migliore per proiettarsi verso un futuro di rinascita e di completa liberazione.
Prima la vita scorreva e noi insieme a lei, senza fermarci a guardarla con i giusti occhi.
Occhi che oggi guardano con profondità.
Occhi che brillano di una luce diversa.
Occhi che sapranno vedere e non solo guardare.
Occhi che sapranno amare e godere pienamente del dono prezioso della vita.
Correte, o giorni bui, incerti. Passate oltre e più non tornate, perché il tempo della rinascita è vicino.